How to flush cannabis plants the right way

Il lavaggio delle piante di cannabis viene spesso effettuato una o due settimane prima del raccolto. Si tratta del processo di rimozione di tutti gli additivi per il nutrimento e della semplice somministrazione di acqua alla fine della fioritura.

La logica è che questo permetta alle piante di consumare tutti i minerali e le sostanze nutritive rimanenti nel substrato di coltivazione e nella pianta stessa. Molti sostengono che il lavaggio della cannabis produca un fumo più pulito e morbido, con un gusto migliore e (secondo molti) una maggiore potenza.

Tuttavia, come per molte cose che riguardano la coltivazione della cannabis, c’è un numero crescente di persone che non sono d’accordo e non sono convinte del lavaggio. Qual è quindi il modo giusto di sciacquare la cannabis? E cosa si può dire di chi non vuole farlo? Quale parte del dibattito sul lavaggio della cannabis sostiene la scienza e perché?

Cosa significa sciacquare la cannabis?

Sciacquare la cannabis significa fornire acqua semplice alla pianta durante le fasi finali della fioritura. Per alcuni questo momento potrebbe essere gli ultimi 14 giorni di fioritura, per altri il lavaggio della cannabis è un processo più breve, magari solo 3-7 giorni prima del raccolto.

L’idea è quella di rimuovere ogni residuo di minerali dal terreno di coltura e di permettere alla pianta di consumare ogni residuo di minerali “in eccesso” all’interno dei propri tessuti. I fan del lavaggio della cannabis sostengono che questo processo renda il fumo e la vaporizzazione molto più fluido e con meno tosse. Non solo, molti di coloro che lavano la cannabis lo fanno da molti anni e ritengono che ne aumenti la potenza.

Orange Hill Special grown in 109 days including 12 days flush with pure reverse osmosis (RO) water.
L’Orange Hill Special è stata coltivata in 109 giorni, di cui 12 di lavaggio con pura acqua ad osmosi inversa (RO).

Risciacquo della cannabis e blocco dei nutrienti

Il lavaggio della cannabis e il blocco dei nutrienti sono due processi leggermente diversi che fanno sì che la pianta di cannabis non sia in grado di assorbire i minerali.

Risciacquo della cannabis Blocco dei nutrienti
Si riferisce al processo di somministrazione di semplice acqua alla fine della fioritura, appena prima del raccolto. L’idea è che la pianta abbia raggiunto la fine della fioritura, e che sia arrivato il momento giusto per ottimizzare la qualità e la morbidezza del fumo, somministrando acqua senza sostanze minerali aggiuntive. Si noti che non tutti i coltivatori credono nei meriti e nell’efficacia del flushing (il risciacquo). Spesso si riferisce al fenomeno di un esubero di sostanze nutritive nel substrato di coltivazione, divenute non più biodisponibili per la pianta a causa di un pH errato. Regolando leggermente il pH, il minerale può tornare ad essere biologicamente disponibile. Il blocco dei nutrienti si risolve spesso controllando il pH e (se necessario) ricalibrando i misuratori di pH.

Pro e contro del lavaggio della cannabis

Molti coltivatori che hanno sciacquato le proprie piante di cannabis lo hanno fatto per molti anni e sono fermamente convinti che si tratti di una parte essenziale del percorso che porta a ottenere cime di qualità superiore.

Il lavaggio della cannabis è diventato particolarmente popolare nel corso degli anni ed è giusto dire che per molti coltivatori venga considerato una parte importante del loro processo di coltivazione.  

Tuttavia, un numero sempre più crescente di coltivatori fa riferimento agli studi recenti che sembrano suggerire che il lavaggio della cannabis non abbia alcun effetto sui minerali residui all’interno della pianta. Né sembra migliorare la potenza.

Alcuni studi recenti suggeriscono addirittura che l’erba non sciacquata abbia un sapore superiore.   Quindi, quand’è che dovete sciacquare le vostre piante di cannabis? Come si deve fare ed è sciocco considerare di non sciacquare affatto la cannabis?  

Quando sciacquare le piante di cannabis?

Coloro che credono nel lavaggio della cannabis iniziano il processo 1-2 settimane prima del raccolto, ma in molti ritengono sufficiente un periodo di risciacquo più breve, da 3 a 7 giorni.

In realtà esiste una gamma di preferenze per il lavaggio, anche se forse si può affermare che la maggior parte dei credenti risciacqua le proprie piante con della semplice acqua le ultime 2 settimane prima del raccolto.  

Sebbene l’idea sia quella di somministrare acqua semplice (per “sciacquare” i minerali e le sostanze nutritive in eccesso dal terreno), alcuni coltivatori utilizzano additivi per il risciacquo che si sostiene accelerino il processo di rimozione dei minerali.  

Tali additivi possono contenere tensioattivi, che contribuiscono ad aumentare la “bagnatura” dell’acqua e possono aiutare a sciogliere e rimuovere i minerali residui. Altri additivi includono enzimi in grado di digerire/scomporre biologicamente la materia organica residua, come amido e carboidrati, presente nel substrato di coltivazione.  

Auto Blueberry dopo 58 giorni di fioritura, inclusa 1 settimana di lavaggio.

Di cosa avete bisogno per sciacquare le piante di cannabis?

Tutto ciò che serve è tanta acqua! Il processo esatto di quando e quanta acqua usare per il lavaggio varia da coltivatore a coltivatore. Alcuni coltivatori professionisti portano con sé un attrezzo aggiuntivo per misurare l’EC (conduttività elettrica) o il TDS (solidi totali disciolti) dell’acqua risciacquata.

In questo modo possono farsi un’idea sull’efficacia di ogni risciacquo. In teoria, dopo ogni risciacquo, il contenuto dei minerali (o dei solidi totali disciolti) nell’acqua risciacquata dovrebbe diminuire gradualmente.

Come sciacquare correttamente le piante di cannabis

Un modo semplice per sciacquare la cannabis è quello di immergere il vaso della pianta con più acqua possibile per circa 5-10 minuti. Il processo di inondazione del terreno di coltura consente ai minerali e ai nutrienti di dissolversi nell’acqua.

Poi dovete inondare nuovamente il terreno ed osservare l’acqua scorrere via, noterete che l’acqua passo a passo diventa sempre più trasparente, ciò è dovuto al contenuto di minerali/solidi disciolti.  

I coltivatori più esperti monitorano l’acqua di scarico e ripetono l’operazione, puntando ad una EC (conduttività elettrica) di 0,1 (50 ppm) o inferiore. Chi non ha la possibilità di misurare l’EC o il TDS (solidi totali disciolti) può semplicemente preferire ripetere il processo di lavaggio più volte.  

Questo processo è simile, in linea di massima, a quello utilizzato quando le piante vengono accidentalmente sovralimentate con troppi nutrienti. Piuttosto che lasciare queste sostanze nutritive nel terreno, dove potrebbero danneggiare le radici/pianta, si effettua un abbondante lavaggio con acqua al fine di rimuoverle e di prevenire qualsiasi potenziale danno di bruciatura da sostanze nutritive.  

Risciacquo della cannabis nei sistemi idroponici
Il risciacquo della cannabis in idroponia è più facile rispetto a quello della cannabis coltivata a terra o in fibra di cocco. La coltivazione idroponica, a differenza del suolo, non ha un “terreno di coltura” in grado di trattenere i nutrienti. Invece di lavare ripetutamente i minerali dal terreno, è sufficiente svuotare il sistema idroponico e riempirlo nuovamente con dell’acqua semplice a pH normale (in genere intorno a 5,8). Per saperne di più sulla coltivazione della cannabis in idroponica!

Consigli e raccomandazioni per il lavaggio della cannabis

Le persone che hanno lavorato duramente per creare un terriccio naturale vivo, come un terriccio organico modificato (a volte noto come “super-terriccio”), potrebbero non voler affatto risciacquare le loro piante.

Questo perché il terreno di coltura organico spesso è il risultato di diversi mesi di attenta preparazione. Suddetta preparazione include la presenza di una sana coltura batterica all’interno del terreno e di micorrize benefiche, create amorevolmente con i nutrienti organici a lento rilascio. In questi casi, i coltivatori preferiscono evitare di sciacquare le loro piante di cannabis lasciandole crescere naturalmente fino al raccolto.

Ma che dire delle altre situazioni? Esistono delle circostanze per cui il lavaggio della cannabis non venga raccomandato? Alcune persone evitano di sciacquare la cannabis ritenendo che sia solo un mito non supportato da alcuna logica o fondamento scientifico. Esiste una logica per non sciacquare la cannabis?

Auto Think Different frosty bud. 10% of the trichomes were amber at the start of the last week water flush.
Buds resinosi di Auto Think Different. Il 10% dei tricomi era ambrato all’inizio dell’ultima settimana di lavaggio con acqua.

Quando NON sciacquare la cannabis

Negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di persone ha esaminato in modo approfondito il lavaggio della cannabis per cercare di capire meglio quali siano effettivamente gli effetti e se produca benefici scientificamente misurabili. Grazie anche ai numerosi investimenti che si stanno riversando nell’industria della coltivazione legale e autorizzata della cannabis, sta crescendo sempre più l’interesse scientifico per comprendere meglio il flushing.

Test di laboratorio su cannabis sciacquata e cannabis non sciacquata, 0-14 giorni di flushing

Qui sotto trovate un recente studio di RX Green Technologies, azienda produttrice di sostanze nutritive, condotto su cloni di cannabis identici, coltivati allo stesso modo, ma sciacquati in modo diverso alla fine della fioritura. Alcune piante non hanno avuto alcun risciacquo, mentre altre sono state risciacquate a 7, 10 o 14 giorni. Ecco a voi le osservazioni:

  No risciacquo 7 giorni di risciacquo 10 giorni di risciacquo 14 giorni di risciacquo
%THC 21.58% 21.81% 22.73% 21.62%
Buds/pianta 103g 99g 89g 98g
% terpeni nei buds essiccati 1.46% 1.56% 1.63% 1.64%

 

I risultati non mostrano tendenze né tendenze significative per quanto riguarda la resa, il contenuto di terpeni o i livelli di THC che variano al di là dell’errore sperimentale. Tutto ciò potrebbe sorprendere i fan del flushing.

La potenza gustativa e la resa non vengono sostanzialmente influenzate in nessun modo. È stato condotto un ulteriore lavoro analitico sul contenuto dei minerali nelle cime al momento del raccolto, ve lo mostriamo nel grafico sottostante.

Notate come i livelli di azoto (“N”), fosforo (“P”) e potassio (“K”) siano tutti identici, sia che non vengano sciacquati, sia che vengano sciacquati gli ultimi 7, 10 o 14 giorni. Le misurazioni di Calcio, Zolfo, Magnesio e altri minerali hanno dato risultati simili, cioè non è emersa nessuna differenza statisticamente significativa tra le cime di cannabis lavate e quelle non lavate.

NPK content in cannabis buds with different flushing treatments
Contenuto di NPK nelle cime sottoposte a diversi trattamenti di flushing. (cc RX Green Technologies Inc.)

Test del fumo di cannabis sciacquata a 7, 10 e 14 giorni e cannabis non sciacquata

Le stesse cime testate in laboratorio sono state consegnate ad un team di smoke test per un esame imparziale “alla cieca”. Tutti i test di laboratorio hanno mostrato che i campioni erano praticamente identici in termini di THC, terpeni, resa e contenuto dei minerali (azoto, potassio, fosforo, calcio, zolfo, manganese, boro, rame, zinco, ferro, molibdeno ecc.) Ciò suggerisce fortemente che il team di smoke-test abbia ricevuto cime praticamente identiche in termini di potenza, gusto, minerali residui, ecc.

Il team che ha effettuato il test del fumo ha valutato le cime in base a diversi fattori. Nel complesso, non sono state osservate tendenze statistiche significative da parte del gruppo dei fumatori. Curiosamente, per quanto riguarda il gusto, l’erba che non era stata lavata ha ottenuto il massimo punteggio di “buono” dal 47% degli intervistati. Anche le cime della pianta di cannabis non lavata hanno ottenuto il punteggio più alto di “Ottimo” (16% degli intervistati).

 

Inoltre il team che ha effettuato i test del fumo ha valutato il colore della cenere, la morbidezza, la dolcezza del fumo e del vape. Anche in questo caso sono state riscontrate differenze, nonostante non si trattasse di risultati statisticamente significativi, il che suggerisce che la maggior parte del team del test del fumo non è riuscita a trovare differenze sostanziali tra le cime di cannabis lavate e quelle non lavate. Anche in questo caso, trovate maggiori dettagli nel report completo mentre il video con la recensione di questi risultati lo trovate qui sotto. Se siete particolarmente interessati al tema del lavaggio della cannabis, nel video trovate un approfondimento sui pro e sui contro.

Il lavaggio della cannabis vale la pena o no?

Molti di coloro che abitualmente effettuano il lavaggio la cannabis lo fanno sulla base di raccomandazioni altrui o per sentito dire. Potrebbero aver effettuato il lavaggio per anni ritenendo di aver risparmiato una considerevole quantità di denaro in nutrienti senza alcun effetto negativo. E potrebbero avere ragione al 100%! Tuttavia, potrebbe anche non essere corretto ritenere che le loro piante di cannabis risciacquate producano un fumo più morbido o più saporito e potente.

Molti coltivatori alimentano le loro piante fino al giorno del raccolto, ritenendo che il lavaggio della cannabis non offra alcun beneficio significativo e si basi su una logica dubbia. E anche loro potrebbero anche avere perfettamente ragione! Quindi qual è la raccomandazione giusta, risciacquare o no?

A favore del lavaggio della cannabis

Risultati scientifici suggeriscono che il lavaggio delle piante di cannabis non vada a modificare in modo significativo la composizione delle cime finali. Il valore dei cannabinoidi, dei terpeni, dei minerali e la resa rimangono abbastanza simili sia se la pianta di cannabis non è stata sciacquata affatto, sia che sia stata sciacquata a 7, 10 o 14 giorni.

Si potrebbe concludere che il flushing comporta un risparmio di denaro, poiché non vengono utilizzate sostanze nutritive potenzialmente costose nelle ultime 2 settimane.

A favore del NON lavaggio della cannabis

Il rischio potenziale del lavaggio della cannabis è quello di iniziare inavvertitamente troppo presto. I coltivatori meno esperti potrebbero non avere l’esperienza necessaria per capire se il loro particolare fenotipo abbia bisogno ancora di 2 o più settimane prima del raccolto.

Ciò potrebbe significare che il lavaggio venga accidentalmente iniziato anche 3 o 4 settimane prima, nel qual caso la pianta perderà un prezioso apporto di nutrimento mentre sta ancora cercando di ingrassare e di produrre fiori.

La scienza suggerisce che non ci sono svantaggi nel fertilizzare le piante fino alla data del raccolto (a parte il costo). Pertanto, in caso di dubbio, consigliamo ai coltivatori meno esperti di somministrare il nutrimento necessario alle piante fino al giorno del raccolto.

Il lavaggio della cannabis è una questione di scelta

Sia che stiate coltivando semi autofiorenti, semi femminizzati o semi di cannabis regolari, la scelta di sciacquare le piante o di non sciacquarle è solo vostra. Alcuni coltivatori lavano la cannabis esclusivamente per risparmiare sui nutrienti, altri invece la lavano nella convinzione che questo processo vada a migliorare gusto e potenza, riducendo al contempo la “durezza” del fumo. Tuttavia, i dati più recenti ci suggeriscono che queste convinzioni non hanno alcun supporto scientifico.

Come vi sentite dopo aver esaminato questi dati? Continuerete a lavare o preferite lasciare che le piante vengano fertilizzate naturalmente fino al raccolto?

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