Che cos’è il topping della cannabis?
Il topping è il processo di rimozione (potatura) della punta di crescita dal fusto principale della pianta di cannabis. Viene definita una tecnica di High Stress Training (“HST”) ed è una delle tecniche di coltivazione della cannabis più comuni utilizzate sia dai coltivatori indoor che da quelli outdoor. La fioritura centrale dominante viene sostituita da un’estremità più piatta e da una struttura più cespugliosa. Molti coltivatori ritengono che il topping vada a migliorare il livello di luce su un maggior numero di cime aumentando inevitabilmente la resa finale.
Senza topping, la cannabis spesso (ma non sempre) presenta una dominanza apicale. Questo è il caso in cui la punta principale della crescita (l’apice) tende ad essere dominante e più alta rispetto al resto della pianta. Se avete visto una conifera crescere naturalmente, sapete cosa sia una struttura a dominanza apicale: un ramo centrale alto circondato da altri rami leggermente più corti, in una disposizione ad albero di Natale.
Si tratta della forma ideale per garantire che tutti i rami ricevano una quantità di luce approssimativamente uguale dal sole mentre si sposta comodamente da una parte all’altra del cielo. I coltivatori indoor spesso hanno un’unica fonte di luce fissa nella stanza di coltivazione e ciò può significare che alcuni rami siano più lontani dalla fonte di luce indoor rispetto ad altri, riducendo l’intensità luminosa. Inoltre, alcuni fiori si trovano in ombra, riducendo così il loro potenziale di crescita.
Il principio che sta a monte del topping di una pianta di cannabis è quello di modificare la forma/struttura di crescita per aumentare le quantità del raccolto finale. Toppare la cannabis è una tecnica utilizzata da alcuni coltivatori professionisti e dai coltivatori domestici più esperti, ma non è adatto a tutte le varietà di cannabis o a tutte le situazioni.