Il Topping della cannabis:come si fa, quando e perché?

Topping cannabis: how does it work and when to do it?

Che cos’è il topping della cannabis?

Il topping è il processo di rimozione (potatura) della punta di crescita dal fusto principale della pianta di cannabis. Viene definita una tecnica di High Stress Training (“HST”) ed è una delle tecniche di coltivazione della cannabis più comuni utilizzate sia dai coltivatori indoor che da quelli outdoor. La fioritura centrale dominante viene sostituita da un’estremità più piatta e da una struttura più cespugliosa. Molti coltivatori ritengono che il topping vada a migliorare il livello di luce su un maggior numero di cime aumentando inevitabilmente la resa finale.

Senza topping, la cannabis spesso (ma non sempre) presenta una dominanza apicale. Questo è il caso in cui la punta principale della crescita (l’apice) tende ad essere dominante e più alta rispetto al resto della pianta. Se avete visto una conifera crescere naturalmente, sapete cosa sia una struttura a dominanza apicale: un ramo centrale alto circondato da altri rami leggermente più corti, in una disposizione ad albero di Natale.

Si tratta della forma ideale per garantire che tutti i rami ricevano una quantità di luce approssimativamente uguale dal sole mentre si sposta comodamente da una parte all’altra del cielo. I coltivatori indoor spesso hanno un’unica fonte di luce fissa nella stanza di coltivazione e ciò può significare che alcuni rami siano più lontani dalla fonte di luce indoor rispetto ad altri, riducendo l’intensità luminosa. Inoltre, alcuni fiori si trovano in ombra, riducendo così il loro potenziale di crescita.

Il principio che sta a monte del topping di una pianta di cannabis è quello di modificare la forma/struttura di crescita per aumentare le quantità del raccolto finale. Toppare la cannabis è una tecnica utilizzata da alcuni coltivatori professionisti e dai coltivatori domestici più esperti, ma non è adatto a tutte le varietà di cannabis o a tutte le situazioni.

L’allungamento della Kerosene Krash è facile da gestire con le tecniche di supercropping, SCROG oppure SOG.

Le basi del topping della cannabis

Basic tips for topping cannabis

Il topping della cannabis spesso viene effettuato quando la pianta di cannabis ha sviluppato tra i 3 e i 5 nodi. Vale la pena aggiungere che molti coltivatori che praticano abitualmente questa tecnica preferiscono aspettare che si siano sviluppati almeno 5 nodi prima di andare a rimuovere la punta.

Durante questa fase, la pianta ha acquisito forza, statura e una dimensione delle radici sufficienti per sopravvivere allo stress (elevato) del topping della cannabis. Spesso la vostra pianta di cannabis ha circa 4-5 settimane di vita in questa fase, ma sappiate che varietà di cannabis diverse crescono ad un ritmo diverso nelle prime settimane.

Più la lama è pulita ed affilata, meglio è. Una lama smussata potrebbe lasciare un taglio irregolare e causare più danni che benefici. Una cesoia o delle forbici da giardinaggio ben affilate sono l’ideale per questa pratica.

Con una lama affilata, rimuovete l’apice di crescita tra il 3° e il 5° nodo. Tagliate pochi mm sopra i rami laterali per evitare di danneggiare i piccoli germogli che si trovano tra il fusto principale e i rami laterali. Questi piccoli germogli laterali finiranno per prendere il posto della fioritura principale e cresceranno con un vigore maggiore.

Alcuni coltivatori toppano anche i germogli laterali, ma aspettate qualche settimana prima di provarci. In questo modo otterrete quattro cime principali al posto di quella originale.

Topping della cannabis:

  • Iniziare intorno al 30° giorno della fase vegetativa.
  • Assicuratevi di identificare gli internodi giusti (3-5).
  • Tagliate accuratamente lo stelo principale tra i nodi.
  • Lasciate che i nuovi germogli laterali crescano prima di un secondo giro di taglio.

Quali sono gli effetti del topping per i coltivatori di cannabis indoor?

Vi troverete di fronte ad una pianta di cannabis più corta e cespugliosa che invece di avere la fioritura principale centrale come punto più alto della pianta, avrà un’estremità più piatta. I coltivatori indoor sostengono che questa pratica consente ai punti di fioritura principali di formare un’estremità più livellata, con un maggior numero di fiori nello “sweet spot” ottico dei livelli di PPFD (luce) ottimali.

Ciò consente un utilizzo della luce più efficiente per i coltivatori indoor, invece di formare solo la fioritura centrale principale sotto un livello di luce ottimizzato, potreste scoprire che, in questo modo, diverse fioriture stanno sotto un livello di luce ideale.

Aspettatevi dei raccolti di cannabis più abbondanti e ricordate che le piante di cannabis non toppate hanno una sola fioritura centrale, mentre le piante di cannabis toppate possono avere due “nuove” fioriture centrali (ma anche 4 se toppate la pianta due volte).

Quali sono i vantaggi del topping per i coltivatori di cannabis outdoor?

Qualche coltivatore di marijuana outdoor ritiene che alcune varietà di cannabis (ad esempio le varietà sativa più allungate) possono decisamente crescere troppo in altezza. I semi di cannabis sativa, infatti, possono produrre piante alte 3-4 metri, che, se vengono coltivate in un giardino o in un patio, un’altezza del genere potrebbe risultare scomoda e troppo evidente. Toppare queste piante di cannabis una o più volte è un ottimo modo per controllare l’altezza verticale.

Topping vs supercropping della cannabis

Power Plant in a 35 litre fabric container.

Power Plant pronta al raccolto dopo 5 toppings ed un leggero supercropping.

Due tecniche di coltivazione della cannabis che hanno nomi simili (ma processi molto diversi) sono il topping e il supercropping. Il topping delle piante di cannabis significa un’attenta rimozione della punta di crescita principale al fine di produrre delle piante più corte e cespugliose con più punti di crescita.

Il supercropping è il nome dato alla tecnica in cui lo stelo della pianta di cannabis viene delicatamente schiacciato tra il pollice e il dito. Lo stelo ammorbidito può essere piegato orizzontalmente a 90° e legato nella posizione prescelta per evitare che torni a crescere verticalmente. Il supercropping viene utilizzato sia dai coltivatori di cannabis indoor che da quelli outdoor per ridurre l’altezza verticale delle piante. Inoltre consente di collocare diversi punti di crescita delle cime in posizione equidistante dalla luce di coltivazione indoor. Il che potrebbe essere particolarmente vantaggioso per le rese successive.

Lollipopping è un termine dal nome simile che non deve essere confuso con il topping. Il lollippping consiste nell’eliminazione dei rami più bassi che produrrebbero esclusivamente piccoli e soffici germogli “popcorn”. Eliminando questi rami, si va a migliorare il ricircolo dell’aria e la pianta può concentrare le proprie energie sulle fioriture principali superiori.

Come funziona il topping della cannabis?

Tutte le piante di cannabis presentano una dominanza apicale, la quale determina il classico modello di crescita in stile albero di Natale che segue quando un seme di cannabis viene germinato. Si tratta di un adattamento evolutivo al fatto che il sole si sposta da un lato all’altro del cielo, consentendo alla pianta di crescere bene senza nessuna parte in ombra perenne.

L’estremità di crescita del fusto centrale principale della cannabis è nota come apice, da cui deriva il nome apicale. Questa parte superiore della pianta produce gli ormoni della crescita noti come auxine che scorrono verso il basso attraverso il floema, il tessuto del fusto che trasporta gli zuccheri dalle foglie.

Le auxine impediscono l’eccessivo allungamento dei punti di crescita al di sotto dell’apice, tuttavia, non percorrono lunghe distanze attraverso la pianta. Pertanto, man mano che la pianta cresce in verticale, i rami inferiori vengono liberati dagli effetti inibitori delle auxine. Ed è questo che produce la classica forma ad “albero di Natale”.

Il topping della cannabis consente di manipolare il modello di crescita rimuovendo la punta apicale superiore, dove vengono prodotte le auxine.

L’interruzione della dominanza apicale, come la chiamano i genetisti professionisti della cannabis, consente lo sviluppo dei rami laterali. Una volta rimossa la punta principale della pianta di cannabis, i due germogli laterali adiacenti crescono rapidamente nel corso della settimana successiva.

Altre tecniche di training della cannabis, come il manifolding e il mainlining, risultano più facili quando viene applicato anche il topping.

Perché toppare le piante di cannabis?

Non tutti credono nel topping della cannabis. Molti coltivatori di cannabis preferiscono la semplicità di una coltivazione naturale senza utilizzare alcuna tecnica.

Dopo tutto, la cannabis è cresciuta perfettamente in natura in questo modo per migliaia di anni. Inoltre, alcune varietà di cannabis (come le sativa più elastiche) possono essere molto più adatte al topping rispetto, ad esempio, alle indica naturalmente più compatte e basse.

Ma chi pratica il topping della cannabis spesso si rende conto che questa tecnica permette loro di coltivare varietà che altrimenti sarebbero troppo alte ed estese per essere coltivate indoor. Alcuni coltivatori di cannabis indoor ritengono, infatti, che il topping della cannabis può sembrare più facile e conveniente rispetto al metodo SCROG.

Altri coltivatori amano il topping della cannabis perché consente loro di coltivare piante di cannabis con un maggior numero di fiori che crescono con un livello di luce ottimizzato grazie all’estremità più piatta. Questo permette loro di produrre dei raccolti più abbondanti di quanto sarebbe possibile altrimenti.

Per la cannabis è meglio l’LST o il topping?

Sia l’LST (“low stress training”) che il topping della cannabis si basano sullo stesso principio di manipolazione dell’altezza o della crescita delle piante per mantenere un’estremità più uniforme. Un’estremità livellata è quindi in grado di immergersi nello “sweet spot” ottico della vostra luce. Anche il metodo SCROG utilizza lo stesso principio a vantaggio del coltivatore.

Sia l’LST che il topping della cannabis sono popolari tra i coltivatori che hanno bisogno di ridurre l’altezza delle piante, ad esempio per consentire alle varietà più allungate di entrare in una stanza di coltivazione indoor dall’altezza limitata.

Se sia meglio l’LST o il topping della cannabis dipende dalle preferenze del coltivatore. Alcuni coltivatori ritengono fondamentalmente che toppare la cannabis sia una pratica sbagliata.

Alcuni coltivatori ritengono che il training ad alto stress sia un qualcosa che tendenzialmente non amano fare. Per questo motivo preferiscono un training a basso stress (LST), in cui i rami vengono legati, ad esempio, con delle fascette ad una rete metallica. Altri coltivatori, invece,  non amano la natura laboriosa ad alta manutenzione dell’LST e preferiscono toppare le piante una o due volte.

Fimming e topping della cannabis

Il topping e il fimming hanno delle similitudini. Entrambe comportano la rimozione della punta (apicale) della pianta di cannabis. Tuttavia, il topping viene fatto deliberatamente per consentire ai due germogli laterali adiacenti di sostituire il germoglio apicale.

Il fimming, invece, è un tentativo di aumentare il numero delle fioriture principali, dove da due si può arrivare a 4 o più. Esattamente come il topping, il “fimming” sconvolge e stressa la pianta che avrà bisogno di alcuni giorni per riprendersi. Anche in questo caso, aspettate di avere almeno 3 o addirittura 5 nodi.

Il fimming consiste nel rimuovere circa il 75% della punta invece dell’intera pianta. Al posto di effettuare un taglio netto attraverso lo stelo (come nel caso del topping della cannabis), si taglia deliberatamente la base della punta, lasciando una zona di vegetazione ruvida (e disordinata) al di sotto, la quale può poi ricrescere gradualmente con 4 o più zone di crescita.

Il fimming viene considerato da molti una scienza più precisa rispetto al topping della cannabis. Non sempre funziona e si pensa che la parola FIM derivi dalle parole (F**k I missed), il che implica un processo di scarso successo.

Fimming della cannabis:

  • Iniziate intorno al 30° giorno della fase vegetativa.
  • Assicuratevi di identificare gli  internodi giusti (3-5).
  • Tagliate accuratamente circa il 75% della punta della pianta.
  • Non tagliate il fusto della pianta (topping).

Le migliori varietà di cannabis per il topping

In generale, sono poche le banche del seme di cannabis a raccomandare il topping di routine sulle autofiorenti. Questo perché le varietà autofiorenti hanno un ciclo di vita fisso, in genere di circa 75 giorni. Il processo di topping della cannabis è stressante per le piante che richiedono diversi giorni per ripararsi e ricostruirsi. Molti coltivatori di semi autofiorenti ritengono che queste varietà non abbiano la genetica giusta per affrontare il topping della cannabis. Molti preferiscono infatti coltivare i semi autofiorenti in modo naturale.

Se avete la necessità di coltivare le vostre autofiorenti con un’estremità di fiori più livellata (ad esempio, se avete dei semi autofiorenti sativa che si allungano molto), allora vi consigliamo un LST o uno SCROG.

Molte varietà coltivate partendo dai semi femminizzati indica fotoperiodici non richiedono il topping. Questo perché tali genetiche spesso sono già naturalmente corte, tozze e cespugliose, con un lieve allungamento durante la fioritura. Spesso questo tipo di piante di cannabis sono più facili da manipolare e da gestire nella grow-room usando i più semplici metodi LST, come legare le fioriture più alte o magari usare il metodo SCROG.

Bisogna aggiungere, però, che il topping della cannabis spesso è molto utile per le varietà sativa o per le varietà ibride allungate tendenti alla sativa. A volte, per i coltivatori indoor, toppare la cannabis è il modo migliore ( e forse l’unico) per consentire un raccolto laddove lo spazio sia particolarmente limitato.

Desfrán, sativa della giungla elastica perfettamente adatta al topping della cannabis

La Desfrán fa parte della collezione di semi di cannabis LatinAmerica di Dutch Passion. Probabilmente si tratta della sativa più elastica di tutta la collezione di Dutch Passion ed è la varietà perfetta per chiunque voglia intraprendere una coltivazione di cannabis con il topping. Se lasciate che cresca naturalmente, la Desfrán può raggiungere i 4 metri di altezza e superare facilmente la maggior parte dei grow-box indoor!

Skywalker Haze, genetica Haze con un high ansiolitico davvero piacevole

La Skywalker Haze (semi femminizzati) è diventata rapidamente una best-seller. La sua genetica Haze, notoriamente potente, dissolve rapidamente ogni stress, fornendo un effetto deliziosamente piacevole che sembra durare tutta la sera! È facile da coltivare e ha un livello di THC decisamente elevato, ma come succede con alcune altre varietà con genetiche Haze di qualità da intenditori, potrebbe allungarsi un po’ troppo per le preferenze di alcuni coltivatori. Toppare queste genetiche di cannabis potrebbe risultare, infatti, particolarmente utile.

Passion Fruit, cime profumate agli agrumi con un effetto da urlo!

I semi di cannabis femminizzati di Passion Fruit fanno parte della famiglia di semi di cannabis Orange. Sono stati realizzati incrociando l’Orange Bud, vincitrice di Cannabis Cup, con la Sweet Pink Grapefruit. Queste genetiche sono molto stabili e particolarmente facili da coltivare. I livelli di THC molto elevati completano l’aroma ed il suo sapore fruttato. Se ritenete che le genetiche ibride siano un po’ troppo vigorose per i vostri gusti, sarete rassicurati dal fatto che risponde bene al topping della cannabis.

Quando toppare la cannabis?

Tradizionalmente il consiglio è sempre quello di aspettare di avere almeno 3-5 nodi sulla pianta di cannabis prima di topparla. Alcuni amanti del topping della cannabis suggeriscono addirittura di aspettare fino a 5-6 nodi. Il messaggio principale è di non tentare questa pratica di training della cannabis su una piantina immatura.

Topping della cannabis precoce

Se viene effettuato troppo presto, il topping della cannabis potrebbe bloccare in modo permanente la crescita successiva. Lasciate che la pianta di cannabis abbia il tempo di stabilire un buon apparato radicale ed una crescita vigorosa in superficie con delle foglie dall’aspetto sano. In caso di dubbio, lasciate che la pianta cresca un po’ di più prima di tentare di topparla.

Toppare la cannabis due volte

Dopo aver effettuato il topping della pianta di cannabis, potete notare i due germogli laterali adiacenti che cercano di crescere rapidamente verso l’alto. Questi andranno a sostituire la fioritura principale. Tuttavia, ognuno di essi potrà essere successivamente cimato, producendo altri 2 nuovi germogli da ogni germoglio laterale. Invece di avere una pianta di cannabis con un’unica fioritura principale, ora ne avrete 4. Questo processo può essere ripetuto se necessario.

Tutorial su come toppare le piante di cannabis

Il topping della cannabis non è un processo complicato, non avrete bisogno di molta attrezzatura, tempo o esperienza.

  • Usate una lama di rasoio nuova o delle forbici da giardinaggio molto affilate. Bisogna effettuare un taglio netto, piuttosto che un taglio grezzo più dannoso.
  • Assicuratevi che la vostra pianta di cannabis abbia almeno 3-5 nodi, spesso significa aspettare 30 giorni circa dalla germinazione dei semi di cannabis.
  • Tagliate con cura il fusto principale della pianta di cannabis e scartate la punta. Cercate di tagliare la punta ben al di sopra dei germogli laterali sul nodo appena sotto, in modo da non danneggiarli. Questi germogli laterali cresceranno rapidamente con la punta rimossa e la dominanza apicale interrotta.

Prima del topping della cannabis

Shaman cannabis plant before topping

 La pianta di cannabis cresce naturalmente con un’unica punta (o apice)

Poco dopo il topping della cannabis

Shaman cannabis plant shortly after topping

La punta della pianta di cannabis viene rimossa. I germogli laterali iniziano a prendere il sopravvento!

1-2 settimane dopo il topping della cannabis.

Shaman cannabis plant a couple of weeks after topping

I piccoli germogli laterali (all’incrocio tra il fusto e la coppia di foglie sotto il taglio) sono cresciuti rapidamente. Se necessario, anche questi potranno essere toppati.

Il topping della cannabis, una tecnica facile ma efficace

Se lo spazio a disposizione per la vostra coltivazione indoor è limitato, ma volete godere dei semi di cannabis sativa pura più estesi, allora il topping della cannabis è una tecnica di cui potreste beneficiare, ma anche se siete coltivatori outdoor e cercate un modo per controllare la crescita verticale delle vostre piante, il topping della cannabis rimane un’ottima opzione.

Non abbiate paura di toppare una pianta di cannabis, è una tecnica collaudata che viene utilizzata con successo dai coltivatori di cannabis di tutto il mondo. Vi ricordiamo però che questa è una tecnica facoltativa, non obbligatoria, molti coltivatori non la usano mai. L’unico motivo per effettuare un topping alle vostre piante cannabis è se serve per facilitarvi la coltivazione.

Godetevi la coltivazione dei vostri semi di cannabis e ricordatevi di dare un’occhiata alla collezione dei semi di cannabis di Dutch Passion per le vostre prossime coltivazioni. Approfittate della nostra esperienza ultradecennale nel rifornire i coltivatori domestici più esigenti del mondo!

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