10 consigli per risparmiare energia per i coltivatori di cannabis

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Senza dubbio il modo più economico per godersi la cannabis è quello di coltivarla da soli partendo dai semi di cannabis, piuttosto che acquistarla nei coffee-shop, nei dispensari, nei social club o dai rivenditori. Tuttavia, negli ultimi tempi anche coltivare in casa la propria cannabis è diventato sempre più costoso, soprattutto perché i costi dell’elettricità sono saliti alle stelle nel mondo post-Covid.

Ma, con un po’ di studio e di pianificazione, è possibile ridurre i costi di coltivazione della cannabis. I nostri consigli per risparmiare potrebbero richiedere qualche modifica al vostro modo di coltivare la cannabis, ma il risparmio potrebbe essere vitale per tutti i coltivatori preoccupati dall’aumento vertiginoso dei costi di coltivazione.

Qual è il costo medio per coltivare cannabis?

HiFi 4G feminised cannabis seeds grown with SCROG

L’elettricità oggi è di gran lunga il costo più grande che devono affrontare i coltivatori di cannabis indoor. I prezzi sono aumentati drasticamente soprattutto dopo la guerra in Ucraina.

Molti europei hanno il prezzo dell’elettricità che arriva fino a 1 euro per chilowattora (“kW/h”). Nessuno sa quando i prezzi dell’energia si stabilizzeranno né come, ogni governo nazionale prenderà in considerazione la possibilità di limitare (“capping”) i costi energetici per i consumatori.

Per i coltivatori, un chilowattora è la quantità di elettricità necessaria per far funzionare una grow-room che consuma 1000W all’ora. Una coltivazione di cannabis tipica, sia che vengano utilizzati i semi di cannabis autofiorenti o femminizzati, tende a durare circa 1400-1500 ore.

Se la vostra grow-room indoor consuma 1kW di energia, allora un intero ciclo di coltivazione costerebbe 1400-1500€ solo di elettricità, con una tariffa di 1€ per kW/h. Coltivare cannabis non è mai stato così costoso. Poi ci sono tutti gli altri costi da considerare come i fertilizzanti etc etc.

I migliori consigli per risparmiare energia e ridurre i costi

Alcuni dei nostri consigli principali si concentrano sulla riduzione dei costi energetici, ma ce ne sono altri che possono aiutarvi a ridurre al minimo i costi di gestione della corrente, ma potrebbe essere necessario qualche investimento iniziale.

Coltivate esclusivamente semi di cannabis stabili e performanti!

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Quando bisogna stringere la cinghia, qualcuno potrebbe essere tentato dall’acquistare dei semi di cannabis più economici. In realtà, Dutch Passion non è in totale disaccordo: esistono diverse varietà di alta qualità che hanno un prezzo accessibile, come la Critical Orange Punch & l’Auto Critical Orange Punch, la Banana Blaze & l’Auto Banana Blaze, l’Auto Euforia e ancora altre che hanno dimostrato di avere un bellissimo rapporto con il budget.

Ma alcuni coltivatori sono di parere opposto e preferiscono acquistare e coltivare solo i semi di cannabis di qualità superiore, ritenendo che quei soldi in più, valgano più dei miglioramenti qualitativi.

I coltivatori commerciali ritengono che una varietà di qualità superiore con un livello di THC del 25% ed un profilo terpenico che fa venire il mal di gola, può avere un prezzo doppio rispetto ad una varietà “media”.

Chi ha la fortuna di avere un contatto in grado di fornire in modo affidabile talee di cannabis (cloni) prive di parassiti o malattie, può coltivare senza dover acquistare alcun seme di cannabis!

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Le luci di coltivazione a LED consumano circa il 25% di energia in meno rispetto alle HPS

La maggior parte dei coltivatori professionisti più esperti e attenti alla qualità ha già effettuato l’aggiornamento dalle vecchie HPS alle luci di coltivazione a LED più moderne. I profili terpenici e dei cannabinoidi non solo miglioreranno, ma potrete far funzionare i LED con meno elettricità di quella richiesta dalle luci HPS.

Un coltivatore che utilizza una tenda da coltivazione indoor di 1,2 m x 1,2 m (4 piedi x 4 piedi) normalmente utilizza una luce HPS da 600H, la quale potrebbe essere sostituita da una lampada a LED, che potrebbe dare un risultato simile con un consumo energetico inferiore, probabilmente di 400-500W. Questo passaggio riduce automaticamente il costo principale (energia) del 25% circa.

Ricordate che con le luci di coltivazione a LED potrete raggiungere dei nuovi livelli di potenza insieme ad un contenuto di terpeni più ricco. Se la vostra grow-room è la vostra passione, è il momento di prendere in considerazione il passaggio alle luci a LED. L’investimento iniziale del costo di questo aggiornamento sarà ampiamente mitigato dai costi di gestione leggermente inferiori e dalla qualità nettamente superiore delle cime.

Un vantaggio secondario del passaggio alle luci a LED è che la grow-room sarà intrinsecamente più fresca, infatti le luci a LED più moderne producono meno calore IR radiante grazie all’ottimizzazione dello spettro luminoso dei LED. Ciò può significare che anche i costi di condizionamento possono essere ridotti o eliminati per chi ne ha bisogno.

Alcuni coltivatori hanno semplicemente smesso di coltivare cannabis indoor durante i mesi estivi per evitare il doppio colpo del costo energetico combinato per l’illuminazione e per l’aria condizionata, preferendo invece coltivare durante i mesi più freschi.

Scegliete una tariffa elettrica che abbia una fascia notturna conveniente

Autoflower cannabis plant light schedule

I costi dell’elettricità sono il principale nemico del coltivatore indoor, per cui ogni sforzo che si può fare per ridurre il consumo dell’energia produrrà un risparmio economico. Ci sono ancora alcuni fornitori di energia che offrono tariffe speciali (spesso durante la notte) a basso costo, a una frazione del prezzo di picco normale.

È intelligente che i coltivatori di cannabis passino a quelle tariffe, ove possibile, e adattino il periodo di “accensione” del loro ciclo di coltivazione alla tariffa più economica.

Chi ha la possibilità di investire nei pannelli solari si trova nella posizione privilegiata di generarsi gratuitamente l’elettricità necessaria durante le ore di luce solare. Se potete permettervi dei pannelli solari, ha senso utilizzare la maggior parte dell’energia gratuita per la vostra grow-room, ciò vuol dire che il periodo di “accensione” deve corrispondere alle ore in cui la produzione solare diurna è massima.

Chi ha qualche soldo in più potrebbe interessarsi all’acquisto di una batteria di accumulo per la casa, che permette al coltivatore di immagazzinare l’elettricità autoprodotta (o l’elettricità notturna a basso costo) per un uso successivo. Ma è anche giusto aggiungere che sono pochi a potersi permettere tale investimento nel bel mezzo di una crisi finanziaria.

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Ottimizzate il posizionamento delle luci per ottenere il risultato migliore

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Se le luci di coltivazione vengono appese troppo in alto rispetto alle piante, si perde l’energia luminosa supplementare utile ad aumentare la resa. Quando l’elettricità è costosa, bisogna ottimizzare tutto per ottenere dei risultati ottimali, quindi vi consigliamo di appendere le lampade da coltivazione all’altezza giusta in base allo stadio di crescita corrispondente.

La maggior parte dei produttori di lampade seri sono in grado di fornire dei consigli dettagliati sulla distanza migliore tra le luci e l’altezza e sulle impostazioni di potenza consigliate per le piantine, le piante in vegetativa e quelle in fioritura.

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Ricircolo dell’aria calda estratta dalla grow-room all’interno della casa

Ai tempi dell’energia a basso costo, spesso veniva considerata “buona pratica” quella di espellere all’esterno l’aria viziata della grow-room. Tuttavia, con i costi energetici che hanno raggiunto i massimi storici, molti stanno riconsiderando questo approccio sfiatando l’aria di scarico all’interno della casa.

Questo processo non è del tutto privo di rischi e si basa su una prestazione impeccabile del filtro a carbone e magari su una casa priva di visitatori abituali. Alcuni potrebbero addirittura progettare un sistema di filtraggio a doppio carbone, magari utilizzando un box o una stanza aggiuntiva per contenere il filtro a carbone secondario.

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Considerate la possibilità di coltivare cannabis outdoor oppure in serra

Con i costi dell’elettricità che hanno raggiunto i massimi storici, sempre più persone stanno prendendo in considerazione la possibilità di coltivare la cannabis outdoor o in una serra/serra a tunnel. Se scegliete i semi di cannabis della migliore qualità non dovrete necessariamente sacrificare qualità e potenza.

Sfruttare l’energia gratuita del sole per la coltivazione outdoor oppure in serra sta diventando un’opzione sempre più interessante anche per i coltivatori indoor più irriducibili, che non hanno mai preso in considerazione la coltivazione in guerrilla.

È molto più facile di quanto si pensi e i costi sono decisamente pochi se escludiamo i semi di cannabis. La nostra guida per esperti alla coltivazione outdoor della cannabis è una lettura consigliata a chiunque stia flirtando con l’idea di una coltivazione outdoor a basso costo.

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Massimizzare le rese con queste tecniche di coltivazione della cannabis

Le due priorità che hanno la maggior parte dei coltivatori sono : massimizzare le rese e ottimizzare la qualità. I coltivatori meno esperti spesso semplificano la coltivazione coltivando le piante in modo naturale, senza training né tecniche di coltivazione speciali. Ma i coltivatori più esperti tendono a preferire un piccolo training sulle loro piante di cannabis per migliorare la resa.

Esistono diverse tecniche di training della cannabis a basso e ad alto stress, con diversi livelli di rischio e di complessità. Ma una cosa che tutte hanno in comune è un gruppo fedele di devoti al Low Stress Training (LST) / High Stress Training (HST) in quanto migliorano nettamente le rese grazie a questi metodi.

Un’altra opzione è quella di considerare la coltivazione della cannabis con il metodo sea of green (SOG). Questo metodo prevede l’utilizzo di un gran numero di piante, spesso molto vicine, all’interno di vasi più piccoli, con un tempo di crescita vegetativa minimo, ciò significa un ciclo di coltivazione più rapido e, di conseguenza, un costo energetico inferiore.

Il numero di piante in più compensa la dimensione media delle piante minore e quindi la loro resa, anche se, molti coltivatori domestici, sono riluttanti nell’usare un numero così elevato di piante per comprensibili motivi di sicurezza e paranoia.

Il metodo SCROG (Screen of green) è un’altra opzione per i coltivatori desiderosi di massimizzare le rese. L’obiettivo è quello di creare un’estremità compatta di cime livellate, tutte immerse nello sweet-spot ottico. È necessario un lavoro supplementare per addestrare le piante, ma i risultati spesso possono essere delle rese da capogiro se il training viene eseguito correttamente.

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Scoprite come ottenere raccolti più veloci e abbondanti in idroponica

Auto Ultimate DWC by Mr Ganjamoto (1/3)

Chi coltiva cannabis in idroponica spesso ottiene una crescita più rapida ed un raccolto più abbondante rispetto a chi coltiva a terra. Tuttavia, gli impegnativi livelli di precisione e di controllo che richiede questo tipo di coltivazione tendono a scoraggiare molto. Se volete saperne di più sui dettagli della coltivazione idroponica, vi consigliamo la nostra guida per esperti. 

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Utilizzate il minor numero di opzioni nutritive

Oltre ai costi energetici, le sostanze nutritive spesso sono una delle spese principali per i coltivatori. Soprattutto quando optano per l’intera gamma di nutrienti e additivi supplementari. Anche se non è un’opzione molto diffusa, alcuni coltivatori scoprono di poter ridurre il costo dei nutrienti optando esclusivamente per i nutrienti “essenziali” principali.

Il che potrebbe significare il solo utilizzo dei nutrienti base per la crescita e la fioritura, insieme magari a un PK boost. Anche se è preferibile avere l’intera gamma di macronutrienti, i costi crescono in fretta e non tutti sono assolutamente indispensabili in ogni coltivazione.

Alcune tra le marche di fertilizzanti principali contengono numerosi altri additivi, tra cui stimolatori della crescita e della fioritura, enzimi, sostanze benefiche, ecc. Se avete riscontrato che alcuni degli additivi opzionali offrono solo dei benefici marginali, potete scegliere di evitarli e ridurre la spesa dei fertilizzanti.

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Sfruttate appieno il trim e gli scarti dopo il raccolto

Molti coltivatori domestici passano così tanto tempo a coltivare, tagliare e trimmare il loro raccolto che non hanno più il tempo né la motivazione per utilizzare appieno gli scarti lasciati dopo il raccolto.

Ciò è comprensibile data la vita frenetica che tutti noi abbiamo. Ma con un piccolo sforzo aggiuntivo è possibile produrre degli estratti di cannabis di prima qualità dagli scarti.

Spesso gli scarti (foglie tagliate, cime che non si vogliono tenere ecc.) vengono essiccati. Poi possono essere utilizzati per creare hashish. Altri preferiscono le estrazioni con solvente fatte in casa, che permettono di produrre olio di cannabis, shatter oppure altri concentrati di cannabis.

Con i costi dell’elettricità ai massimi storici, non c’è mai stata una giustificazione migliore per cercare di ottenere il massimo valore dal proprio raccolto.

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Ottenete il massimo per il vostro denaro!

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La coltivazione della cannabis sta diventando innegabilmente più costosa. Potrebbe essere difficile modificare drasticamente i costi correnti, ma speriamo che i nostri suggerimenti vi  offrano spunti di riflessione interessanti. Ricordate che coltivare i propri semi di cannabis è sempre più conveniente che acquistare le cime da qualcun altro.

Dutch Passion continua a proporre vendite regolari e generose offerte speciali durante tutto l’anno. Quindi, se avete intenzione di acquistare i semi di cannabis, vale la pena tenere d’occhio le ultime offerte sui semi di cannabis proposte da Dutch Passion.

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