Programma di alimentazione delle piante di cannabis autofiorenti

Autoflower cannabis plants nutrient feeding schedule

Un coltivatore orientato alla qualità potrebbe farsi molte domande su come ottenere il risultato migliore dai propri semi autofiorenti. Qual è il miglior programma di alimentazione per le piante  autofiorenti? Le sostanze nutritive migliori per le autofiorenti sono le stesse che utilizziamo per le varietà fotoperiodiche? Quanto aumenta la potenza se le piante vengono mantenute nello “sweet spot” dei nutrienti (senza sovra o sottoalimentazione)? I programmi di alimentazione delle autofiorenti non sempre vengono discussi in modo così dettagliato come i coltivatori vorrebbero. Se coltivate i semi autofiorenti e volete ottimizzare i vostri risultati, allora questa recensione sui programmi nutritivi delle autofiorenti è una lettura essenziale.

Che tipo di nutrienti si adattano maggiormente alle piante autofiorenti e perché?

I semi autofiorenti crescono in modo molto diverso dai tradizionali semi di cannabis femminizzati foto-dipendenti. I semi autofiorenti possono prosperare con 20 ore di luce giornaliera dal seme fino al raccolto, senza che sia necessario ridurre le ore di luce giornaliere a 12.

Molti coltivatori ritengono che le autofiorenti possano sembrare un esemplare completamente diverso dalle varietà fotoperiodiche. Tuttavia, i processi biochimici utilizzati per produrre cime, resina, foglie, terpeni e cannabinoidi sono gli stessi sia nelle varietà autofiorenti che in quelle fotoperiodiche. È solo la genetica della cannabis (che influenza la dipendenza dal fotoperiodo) ad essere cambiata.

Ciò significa che sono necessarie le stesse materie prime, carburante e nutrienti per alimentare i percorsi biochimici. Potete quindi ottenere ottimi risultati coltivando varietà autofiorenti utilizzando gli stessi nutrienti che usereste per le varietà fotoperiodiche.

Auto Skywalker Haze grown with organic Biotabs and BAC nutrients.

Come pianificare un programma di alimentazione per le vostre autofiorenti

Sia che stiate coltivando da semi di cannabis autofiorenti o da semi femminizzati fotoperiodici, i principi rimangono gli stessi. Le radici delle piante devono crescere in un substrato di coltivazione aerato che possa fornire tutti i minerali e le sostanze nutritive necessarie per sostenere la crescita.

Probabilmente l’errore principale di chi coltiva autofiorenti, soprattutto i meno esperti, è quello di annaffiare e di nutrire eccessivamente le piante. La logica forse è abbastanza comprensibile: una dose maggiore di fertilizzante dovrebbe produrre piante più grandi. In realtà, però, la sovralimentazione tende a stressare le piante, il che danneggia le radici bloccando la crescita, fenomeno noto come bruciatura da nutrienti per autofiorenti.

Nel peggiore dei casi, una sovralimentazione può bloccare definitivamente la crescita. Per questo motivo, è sempre preferibile mantenere le vostre autofiorenti nel punto di nutrimento ottimale, dal seme autofiorente al raccolto.

Auot Orange Bud cannabis seeds grown organically in soil.
Auto Orange Bud plant hole with Mycotrex from Biotabs

Non importa se state coltivando la vostra autofiorente a terra, in fibra di cocco o in idroponica, i principi e i fondamenti rimangono gli stessi. Proprio come le piante fotoperiodiche, le autofiorenti hanno un fabbisogno iniziale di sostanze nutritive minimo che aumenta costantemente con la crescita della pianta.

Anche in questo caso, come per le piante fotoperiodiche, all’inizio sono necessari nutrienti ricchi di azoto per consentire alle varietà autofiorenti di crescere in modo sano durante la fase vegetativa. Man mano che l’autofiorente matura, inizia ad avvicinarsi alla fase di fioritura. Il momento preciso della fioritura dipende dalla varietà e dal fenotipo.

Spesso un autofiorente inizia a mostrare i primi segni di fioritura intorno alle settimane 4-6 dopo la germinazione, ma questo può variare da ceppo a ceppo e varia anche in base alle condizioni di coltivazione specifiche. Spesso è proprio in questa fase che i coltivatori passano alle sostanze nutritive per autofiorenti. La tempistica precisa del cambio dai fertilizzanti per la coltivazione vegetativa a quelli per la fioritura non sembra essere assolutamente critica.

Alcuni coltivatori passano direttamente da quelli per la fase vegetativa a quelli per la fioritura al primo segno di prefiori femminili, altri aspettano una settimana. Alcuni coltivatori mescolano i nutrienti per la coltivazione e la fioritura durante l’arco di qualche settimana, per consentire una transizione graduale.

Tutti questi approcci danno risultati ragionevoli. Da quando partono i primi segni di fioritura precoce, l’autofiorente inizia a richiedere una quantità di fertilizzanti ricchi di fosforo maggiore ed è meno dipendente dai nutrienti vegetali ricchi di azoto.

Quando bisogna iniziare a fertilizzare le piante autofiorenti?

Quando bisogna iniziare a fertilizzare le piante autofiorenti?” è una domanda comune. Molto dipende dal metodo di coltivazione scelto. Un programma di alimentazione per autofiorenti con DWC dovrà contenere tutti i nutrienti.

Nel DWC si possono usare i fertilizzanti starter appositamente diluiti che non “bruciano” o sovraccaricano le giovani e delicate radici delle piantine appena nate. La differenza fondamentale tra la coltivazione a terra e quella in DWC (coltura in acqua profonda, una forma di idroponia) è che una pianta coltivata in DWC dipende totalmente dal coltivatore per tutte le sostanze nutritive fin dal momento della germinazione.

La fertilizzazione delle autofiorenti per chi coltiva in terra presenta alcune differenze rispetto alla cannabis coltivata in idroponica. Un terreno di buona qualità è ricco di sostanze nutritive e di minerali. Se coltivate in un grande vaso pieno di terriccio, magari aggiungendo le sostanze nutritive organiche a lento rilascio (come quelle di BioTabs), potreste non preoccuparvi mai di nutrire la vostra autofiorente con qualcosa di diverso dall’acqua.

La coltivazione non potrebbe essere più semplice di così! Se vi sentite preoccupati o insicuri riguardo al programma di alimentazione ideale per le autofiorenti, allora vi consigliamo di prendere in considerazione la possibilità di coltivare con grandi volumi di terriccio negli airpots o nei vasi in geotessile con i nutrienti organici a lento rilascio.

Biotabs special soil quality organic cannabis growing kit

Il miglior regime nutritivo per autofiorenti dipende dal metodo di coltivazione

L’enorme numero di variazioni nel modo di coltivare e le svariate tipologie di metodo di coltivazione fanno sì che sia sempre più difficile fornire un programma di alimentazione specifico che funzioni sempre per ogni situazione.

I coltivatori più esperti sanno che alcuni terreni sono più completi di altri in termini di sostanze nutritive, ogni terreno ha un rapporto leggermente diverso tra le sostanze nutritive e ne contiene in quantità diverse. Ogni varietà cresce al suo ritmo, creando esigenze diverse di nutrienti per ogni fase della crescita.

Un programma di alimentazione universale per autofiorenti che funzioni su tutte le varietà e in tutte le condizioni semplicemente non esiste. Ogni coltivatore deve usare il proprio giudizio e capire quando somministrare il fertilizzante.

I coltivatori meno esperti devono seguire le linee guida ed evitare di sottoalimentare o di sovraalimentare le loro piante di cannabis. Chi coltiva cannabis autofiorente in idroponia deve iniziare il suo programma di nutrimento per autofiorenti entro pochi giorni dalla germinazione dei semi.

Chi coltiva autofiorenti nei vasi da oltre 75 litri con un terriccio di qualità e sostanze nutritive organiche a lento rilascio non deve mai pensare di “nutrire” con qualcosa di diverso dall’acqua. Lo stesso discorso vale per chi coltiva i semi di cannabis femminizzati fotoperiodici: si applicano gli stessi principi.

Sostanze nutritive adatte alle autofiorenti in fase di semina

Il fabbisogno di sostanze nutritive durante la fase di semina della cannabis è minimo. La presenza di troppe sostanze nutritive potrebbe causare la tipica bruciatura da nutrienti delle autofiorenti. Le varietà autofiorenti hanno un ciclo di vita fisso, solitamente di 75 giorni circa. Tutto ciò che potrebbe causare stress, come la bruciatura da nutrienti, rallenta lo sviluppo delle autofiorenti con effetti a catena sulla resa finale e sul livello di THC, oltre a compromettere potenzialmente il profilo terpenico.

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Sostanze nutritive adatte alle autofiorenti in fase vegetativa

Durante la fase vegetativa, le autofiorenti aumentano la loro richiesta di minerali e di sostanze nutritive. I fertilizzanti ricchi di azoto sono particolarmente utili quando la pianta deve far crescere radici, rami e foglie. I cambiamenti nel fabbisogno dei nutrienti non riguardano solo i macronutrienti (azoto, potassio e fosforo), ma anche molti microelementi e oligominerali. La seguente recensione spiega il tutto in modo molto più dettagliato.

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Sostanze nutritive per le autofiorenti durante la fase di fioritura

Quando una pianta autofiorente inizia a fiorire, aumenta la richiesta di altre sostanze nutritive, come fosforo e potassio. Ciò è dovuto al passaggio della pianta dalla fase vegetativa a quella di fioritura. Le radici continuano a crescere, così come i rami. Ma gran parte dell’energia e della biochimica della pianta ora si concentra sullo sviluppo e sulla crescita dei fiori. In definitiva, l’obiettivo della pianta è quello di essere impollinata e produrre semi. Tuttavia, il coltivatore domestico evita l’impollinazione a tutti i costi, preferendo coltivare le “sinsemilla” – cannabis senza semi dalla massima potenza.

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Cura e sintomi di sovralimentazione delle autofiorenti

Sono esattamente gli stessi sintomi di sovralimentazione che si manifestano nelle varietà fotoperiodiche. La punta delle foglie delle autofiorenti che diventa marrone è il chiaro segno di una sovralimentazione.

La crescita successiva rallenta, o addirittura si arresta del tutto nei casi peggiori, poiché le radici e le cellule sono sovraccaricate di minerali e di sostanze nutritive in concentrazioni dannose anziché nutrienti.  

Sciacquare le vostre piante con l’acqua è l’approccio migliore se coltivate a terra o in fibra di cocco. Se coltivate in idroponica, la soluzione migliore è sostituire il serbatoio dei fertilizzanti con acqua. Alla fine di questo passaggio la pianta può essere reintrodotta ai nutrienti, ma vi consigliamo di usare cautela.

Va inoltre ricordato che le varietà autofiorenti hanno un tempo di recupero limitato. Una sovralimentazione può ridurre significativamente il loro potenziale, eppure rimane uno degli errori più comuni soprattutto da parte dei coltivatori meno esperti.  

Ricordate che i semi autofiorenti moderni sono validi quanto i semi femminizzati migliori. Ceppi collaudati come l’Auto Cinderella Jack possono produrre cime con oltre il 25% di THC (coltivate a terra con BioTabs), mentre molti ceppi fotoperiodici non riescono a gestire un livello di potenza così elevato.  

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cannabis nutrient deficiencies and excesses chart

Cura e sintomi di sottoalimentazione delle autofiorenti

Le autofiorenti sottoalimentate presentano foglie dall’aspetto pallido e una crescita debole. In fioritura, un autofiorente sottoalimentata fornisce una produzione di fiori minima con poca o nessuna resina.

La cura è abbastanza semplice, dovete aumentare gradualmente (non improvvisamente) la concentrazione delle sostanze nutritive. Evitate la tentazione di sovralimentare, che non farebbe altro che aggravare l’errore. È improbabile che un autofiorente sottoalimentata recuperi completamente il potenziale perduto, ma almeno andate a migliorare la situazione.  

Se riuscite ad evitare la sottoalimentazione e la sovralimentazione delle vostre autofiorenti, potrete produrre autentiche cime di qualità A. L’Auto Skywalker Haze di Dutch Passion ha recentemente superato il 26% di THC in un test di laboratorio indipendente.

I fan della coltivazione a terra dovrebbero notare che questo livello di THC del 26% è stato trovato in una pianta coltivata semplicemente in terra e fibra di cocco con le sostanze nutritive di Biotabs. I metodi di coltivazione più semplici possono produrre i livelli di THC più elevati!  

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Il lavaggio delle autofiorenti e il momento giusto per smettere di somministrare nutrimento

Il lavaggio delle autofiorenti rimane un argomento controverso. Molti coltivatori amano sciacquare le loro piante, alimentandole semplicemente con acqua durante gli ultimi 10 giorni circa.

I sostenitori del risciacquo ritengono che aiuti la pianta autofiorente a produrre un fumo o un vape più morbido e pulito, consentendole di liberarsi di tutti i minerali in eccesso indesiderati. Ma come per la maggior parte delle cose legate alla cannabis, esistono punti di vista contrastanti.

Alcuni coltivatori si rifiutano di sciacquare le loro piante ritenendo che la scienza alla base del concetto di sciacquatura sia limitata. Questi coltivatori continuano a fornire sostanze nutritive alle loro piante fino alla fine. La logica è che la pianta non dovrebbe essere privata dei nutrienti chiave mentre è al massimo della sua produttività.

Tipico programma di alimentazione dei fertilizzanti per autofiorenti

Creare un programma generico di alimentazione per autofiorenti che vada bene a tutti i coltivatori, con tutte le varietà, in tutte le condizioni e in tutti i sistemi di coltivazione non è cosa semplice.

Un coltivatore che utilizza un vaso grande con un terriccio di alta qualità e i nutrienti organici a lento rilascio probabilmente avrà bisogno di aggiungere solo più dell’acqua durante tutta la durata della coltivazione. Un coltivatore di cannabis idroponico è pienamente responsabile di tutta la nutrizione delle piante, dalla semina al raccolto, e tende ad utilizzare un assortimento piuttosto consistente di nutrienti e additivi.

Per complicare ulteriormente il tema del programma di alimentazione ottimizzato dei nutrienti per le autofiorenti, sappiate che non tutti i nutrienti hanno la stessa concentrazione di base. Negli ultimi anni qualche fornitore di sostanze nutritive nuove ha cercato di conquistare quote di mercato vendendo sostanze nutritive con una concentrazione doppia (e quindi con un valore migliore) rispetto alle sostanze nutritive tradizionali.

Questi nutrienti hanno spiazzato anche i coltivatori più esperti che hanno letto male le istruzioni dei nutrienti. Un approccio consiste nel guidare i coltivatori (piuttosto che obbedire rigorosamente) alle raccomandazioni dei fornitori di nutrienti. Il livello raccomandato dai fornitori di nutrienti è un’approssimazione generalizzata e richiede un livello di comprensione e di interpretazione da parte del coltivatore.

Se le piante sembrano sovralimentate, non ha senso continuare ad aumentare la concentrazione dei nutrienti solo perché lo dice la tabella di alimentazione delle autofiorenti. L’abilità e l’esperienza del coltivatore sono sempre utili. I coltivatori esperti sono sicuri di quanto nutrimento hanno bisogno le loro piante, anche se ciò significa allontanarsi dalle raccomandazioni del produttore.

Cosa dicono i fornitori delle sostanze nutritive sui programmi di somministrazione per le autofiorenti?

Il programma di nutrizione per autofiorenti di Advanced Nutrients è un buon punto di partenza per alcuni coltivatori a terra, ma ricordate che un regime nutritivo complicato potrebbe non essere necessario se vengono utilizzati dei vasi grandi con un terreno di buona qualità.

Potreste anche non aver bisogno di ulteriori sostanze nutritive se il terriccio è sufficiente con i nutrienti organici a lento rilascio! Vale la pena notare che la cannabis è cresciuta in natura con successo per migliaia di anni senza bisogno di integratori nutritivi specializzati. Se coltivate utilizzando fibra di cocco, il programma di alimentazione di Canna coco autoflower è un buon inizio.

Ricordate che le linee guida dei produttori sono solo un orientamento e non una regola fissa. Vi consigliamo di controllare anche altri fattori, come il pH. Inoltre potreste aver bisogno di controllare la concentrazione dei nutrienti con un misuratore EC che misura la conducibilità elettrica (una guida approssimativa delle concentrazioni di nutrienti). I misuratori di EC, così come i misuratori di pH, devono essere calibrati regolarmente per evitare letture errate che potrebbero portare ad un successivo disastro.  

pH and cannabis chart

Anche il programma di alimentazione delle autofiorenti di General Hydroponics e il programma di alimentazione delle autofiorenti di Biobizz possono essere utili punti di partenza. Ma anche in questo caso consigliamo ai coltivatori di seguire i requisiti nutritivi delle piante piuttosto che seguire ciecamente le linee guida dei produttori. Ogni pianta è un individuo che cresce in condizioni ambientali specifiche con genetiche diverse.

È semplicemente irrealistico e ingiusto nei confronti dei fornitori di nutrienti esperti fornire un programma per autofiorenti universale che funzioni sempre per tutti. Ai coltivatori meno esperti consigliamo di mantenere il programma nutritivo per autofiorenti il più semplice possibile.

È facile che i coltivatori meno esperti si sentano sopraffatti dalla complessità dell’intera gamma di nutrienti offerti da alcuni dei principali fornitori. Mantenere le cose il più semplici possibile, soprattutto all’inizio, è sempre il consiglio migliore. Significa che esiste una minor possibilità di sbagliare, permettendo al coltivatore di acquisire fiducia ed esperienza.

Nutrienti per le autofiorenti, mantenere le cose semplici fino a quando la vostra esperienza non sarà maggiore

Alcune ricerche sui forum di coltivazione e sui siti web dei fornitori di sostanze nutritive mostrano i programmi di alimentazione suggeriti e alcuni siti che trovate online fanno dei calcoli su misura.

Alcuni coltivatori pubblicano online i propri programmi di alimentazione e di nutrienti per autofiorenti. Siccome le guide ai nutrienti per autofiorenti sono molto diverse tra loro, nessuno ha creato una guida ai nutrienti per autofiorenti uguale per tutti e, visti i numerosi tipi diversi di condizioni di coltivazione, varietà di cannabis, metodi e sistemi di coltivazione, forse non è realistico aspettarsene una.

Seguire le linee guida dei produttori dei nutrienti non è così facile per chi non ha esperienza e fiducia quando si tratta di una guida ai nutrienti per autofiorenti. Allo stesso modo, adattare un programma di nutrimento per autofiorenti per tenere conto delle variazioni delle condizioni di coltivazione, dell’intensità della luce, delle dimensioni dei contenitori e delle variazioni genetiche può non essere una cosa facile.

Per i coltivatori che sono ancora meno esperti di quanto vorrebbero, esiste un approccio molto più semplice. Come accennato in precedenza, la coltivazione biologica in un terreno con sostanze nutritive a lento rilascio elimina gran parte delle congetture sui programmi di alimentazione delle autofiorenti. Un grande volume di nutrienti in terra contiene una notevole riserva di umidità, minerali e sostanze nutritive.

Il coltivatore non deve preoccuparsi troppo di annaffiare ogni giorno (soprattutto quando vengono utilizzati vasi da 50-75 litri con un terriccio umido di qualità), né di aggiungere ulteriori sostanze nutritive. Utilizzando le sostanze nutritive organiche di BioTabs a lento rilascio, potrebbe non essere necessario aggiungere altro oltre all’acqua durante la coltivazione.

L’unica richiesta di nutrimento potrebbe essere una piccola quantità di nutrimento generico per la fioritura nelle ultime settimane. D’altra parte, un coltivatore esperto potrebbe abbracciare con entusiasmo l’intera gamma di nutrienti del proprio fornitore e vantarsi di avere un controllo preciso su tutti gli aspetti del proprio programma di alimentazione per autofiorenti.

Il programma di alimentazione ottimizzato per autofiorenti è meglio mantenerlo semplice?

Qualunque sia il vostro livello di competenza, cercate di evitare di complicare eccessivamente il vostro programma di nutrimento per autofiorenti. Imparate le basi prima di addentrarvi nei dettagli. Non scartate l’idea di coltivare con grandi vasi pieni di terriccio e nutrienti organici a lento rilascio: molti coltivatori esperti fanno proprio questo e ottengono raccolti di qualità eccellente con il minimo di complicazioni nutritive.

La coltivazione non deve essere necessariamente high-tech e complicata per produrre un risultato ad alto contenuto di THC!

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