Quante piante di cannabis per metro quadro?

How many cannabis plants per square meter?

Ad alcuni coltivatori piace avere un numero di piante abbondante nella loro grow-room, anche se la resa per pianta può essere inferiore, il numero di piante va a compensare. Altri coltivatori preferiscono un approccio meno disordinato, preferiscono un numero minore di piante dentro dei vasi più grandi che possono produrre una resa equivalente. I coltivatori più esperti ritengono che alcune tecniche di coltivazione specializzate, come SOG, SCROG e LST, permettono loro di ottenere una resa extra dalle loro grow-box.

Spesso i coltivatori sperano di trovare un metodo di coltivazione che ottimizzi la resa del loro particolare spazio di coltivazione e massimizzi i loro raccolti. Quindi, qual è esattamente il modo migliore per sfruttare al meglio il proprio spazio di coltivazione e qual è il numero ottimale di piante per metro quadro?

Quante piante posso coltivare in un metro quadrato?

La maggior parte dei coltivatori coltiva circa 3-4 piante per metro quadrato, ma se coltivate con il metodo SCROG (Screen of green) vi potrebbe bastare anche solo una o due piante. Chi usa il metodo SOG (Sea Of Green) potrebbe puntare a 16 piante in 4 file di 4 vasi. Molto dipende dal tipo di semi di cannabis che intendete coltivare, dalla potenza della vostra luce, dal vostro metodo di coltivazione preferito e dalla vostra attitudine al training delle piante. Questi fattori vengono discussi nel dettaglio qui sotto.

Close-up cannabis female plant flowering blooming cannabis plant grow room sizes

Decidete la dimensione e la forma dei vostri vasi finali

La dimensione del vaso delle piante è importante per diversi aspetti. I coltivatori SCROG preferiscono utilizzare dei vasi più grandi, che permettano di coltivare delle piante di grandi dimensioni con una rete radicale considerevole, che sia in grado di sostenere una generosa produzione di bud in superficie.

I coltivatori SOG invece, preferiscono dei vasi più piccoli che permettano di avere più piante nella loro grow-room. I vasi piccoli sono adeguati alle dimensioni modeste della maggior parte delle piante coltivate con il metodo SOG.

La dimensione del vaso per le piante è particolarmente importante per i coltivatori SOG. Se i vostri vasi hanno un diametro di 25 cm (rotondi o quadrati), sarete in grado di inserire quattro file di quattro piante (16 in totale) in un box di 100 cm x 100 cm (1 m x 1 m). Se usate dei vasi larghi 20 cm, potrete sistemare 25 piante (5 file di 5 piante) in uno spazio da coltivazione di 1 m x 1 m.

La tabella che trovate di seguito è una guida approssimativa al numero di piante che possono stare in un box da coltivazione di 1m x 1m per una data dimensione del vaso. Da notare che l’altezza e la larghezza dei vasi per le piante può variare, ciò significa che un vaso da 10 litri potrebbe essere molto largo e poco profondo, o molto alto e stretto. Questa tabella vi fornisce un numero ipotetico di vasi che possono essere ragionevolmente inseriti in un box di 1m x 1m.

Dimensione del vaso (litri) N° Piante/m2
3 25
5 18
11 9
15 5-6
18 3-4*
21 2-3*

 

* Si noti che in uno spazio di 1m x 1m fisicamente possono entrare più vasi rispetto a quelli indicati. Ma anche le piante risultanti avranno bisogno di spazio per crescere. Quindi sarete in grado di far entrare nel vostro box molto più di due o tre vasi da 21 litri. Tuttavia, ci sarebbe poi uno spazio limitato per la crescita delle piante a venire. Per questo motivo, questi numeri di piante per box di 1m x 1m sono solo una guida che dipende molto dalla vostra genetica, dallo stile di coltivazione, dalla luce, dalle preferenze personali ecc.

Scegliete i semi di cannabis giusti per il vostro spazio di coltivazione

Solo perché si possono mettere 25 piante nel vostro box da 1m x 1m, non significa necessariamente che sia l’idea migliore o la soluzione giusta per voi. Alcuni coltivatori ritengono che sia più facile coltivare un numero di piante più gestibile, ad esempio 3 o 4. Chi invece non ha timore di utilizzare la tecnica SCROG si diverte a coltivare anche solo una singola pianta mostruosa. Le piante Sativa possono crescere rapidamente con una notevole estensione verticale e non tutte si adattano a uno spazio troppo affollato.

I semi di cannabis Indica possono dare origine a piante più corte e tozze. Alcuni ceppi sono inclini ad un’importante ramificazione laterale, la quale potrebbe soddisfare alcuni coltivatori, ma non altri. I semi di cannabis autofiorenti, a seconda della genetica, spesso producono piante più compatte e gestibili, ma alcuni ceppi possono anche riempire uno spazio di coltivazione di 1m x 1m con una sola pianta in un vaso grande e con delle condizioni di coltivazione ottimizzate.

Ricordate anche che un uso consapevole di tecniche di coltivazione come lo SCROG permette ai ceppi sativa allungati di adattarsi bene a una grow-room di altezza ridotta. La giusta tecnica di coltivazione può permettervi di coltivare semi di cannabis che altrimenti non sarebbero adatti alle condizioni e alle dimensioni della vostra stanza di coltivazione personale.

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Tenete in considerazione il tipo di luci e i loro watt

Wattage compared to grow footprint size

Le tabelle che trovate qui di seguito vi mostrano una linea guida sui watt approssimativi per due delle luci di coltivazione più comuni, LED e HPS. Le luci HPS tendono ad essere il modo più conveniente per iniziare una coltivazione indoor. Una luce HPS di base da 600W può aggirarsi intorno ai €/£/$75-100 (ma anche meno). Naturalmente, ci sono luci di alta e bassa qualità disponibili in tantissime opzioni. Questi numeri sono solo delle linee guida per le varie tipologie di luci HPS usate dai coltivatori tipici con grow-room di diverse dimensioni.

Luci HPS

Watt delle luci HPS Copertura delle luci HPS
150W 0.6 x 0.6m
250W 0.8 x 0.8m
400W 1 x 1m
600W 1.2 x 1.2m
1000W 1.5 x 1.5m

 

Con le luci a LED di alta qualità si possono usare dei watt leggermente inferiori per metro quadro. Ma, come per le luci HPS, controllate e seguite sempre le raccomandazioni dei produttori. Alcuni produttori di luci a LED si vantano di avere chip ad alta efficienza. Alcuni usano delle luci a LED più economiche con un output PPFD (intensità luminosa) molto inferiore. P

er questo motivo, i numeri nella tabella (sotto) sono solo linee guida approssimative. Seguite sempre le linee guida dei produttori per quel che riguarda l’altezza di sospensione dei LED perchè variano da produttore a produttore a seconda del design della luce. Al giorno d’oggi, la maggior parte dei coltivatori domestici più seri e molti produttori di cannabis con licenza insistono sulle luci di coltivazione a LED perché offrono un risultato di altissima qualità.

I livelli di THC (e degli altri cannabinoidi) sono decisamente maggiori quando le piante vengono coltivate con le luci a LED rispetto a quelle HPS. La produzione di calore dei LED è inferiore mentre lo spettro luminoso è superiore, il consumo di energia si abbassa notevolmente grazie alla migliore efficienza della tecnologia LED rispetto alla più vecchia illuminazione HPS.

Luci a LED

Watt delle luci a LED Copertura delle luci a LED
100-150W 0.6 x 0.6m
200-300W 0.8 x 0.8m
300-500W 1 x 1m
400-650W 1.2 x 1.2m
650-1000W 1.5 x 1.5m

 

La potenza delle luci a LED che vedete nella tabella (sopra) sarebbe adatta alle piante coltivate da semi di cannabis femminizzati fotoperiodici. Le piante coltivate da semi di cannabis autofiorenti crescono bene con un livello di luce inferiore, dato che di solito le autofiorenti prediligono un programma di luce impostato a 20/4 (o simile). Con tutte quelle ore di luce, le piante autofiorenti potrebbero soffrire di bruciatura o di stress da sovraesposizione causato da luci di coltivazione troppo potenti.

Valutate quale tecnica di training sia più adatta al vostro spazio di coltivazione e ai vostri semi di cannabis preferiti

Potete scegliere se coltivare un piccolo numero di piante dal rendimento elevato, oppure di coltivare un numero maggiore di piante, anche se la resa media per pianta potrebbe essere inferiore. Molti coltivatori ritengono che la priorità principale sia una coltivazione piacevole con un metodo di coltivazione gestibile, non complicato e familiare.

Altri, invece, ritengono che la resa finale sia la cosa più fondamentale e quindi massimizzare la produzione dei buds per metro quadro diventa l’obiettivo finale, non importa quante complicazioni richieda. Alcuni coltivatori hanno l’esperienza sufficiente per coltivare con qualsiasi metodo di coltivazione. Altri preferiscono attenersi alle tecniche di coltivazione che hanno sempre funzionato meglio per loro.

Molti coltivatori apprezzano la semplicità di coltivare le loro piante in modo naturale, senza alcuna tecnica di training o di controllo. Se siete poco esperti, sappiate che coltivare le vostre piante in modo naturale, mantenendo il più semplice possibile la vostra grow-room non è quasi mai una cattiva idea.

Tecniche di Training N° Piante/m2
SOG 9 – 16
Topping / FIMing 2 – 9
LST 1 – 4
SCROG 1 – 4
Mainlining 1 – 4

SOG: 9-16 piante per m2

In una coltivazione SOG si tende a coltivare dentro dei vasi più piccoli che forniscono spazio e nutrimento a sufficienza per far crescere piante di piccole-medie dimensioni dalla crescita laterale limitata. Gran parte della produzione dei buds coltivati in SOG proviene dalla fioritura principale. Quando si coltivano semi di cannabis femminizzati fotoperiodici, di solito è sufficiente un breve periodo di crescita vegetativa (1-2 settimane).

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Coltivare con il metodo SOG non è per tutti e non tutte le genetiche di cannabis si prestano idealmente alla coltivazione in SOG. Ad esempio, potrebbe risultare complicato innaffiare 16 piante in uno spazio di coltivazione angusto di 1 m x 1 m. Alcuni coltivatori non amano particolarmente l’idea di avere un numero di piante così abbondante.

Mentre altri ritengono che una coltivazione SOG sia prevedibile e semplice e non coltiverebbero con nessun’altra tecnica. Se siete interessati alla coltivazione della cannabis con il metodo SOG, allora date uno sguardo alla seguente recensione che vi fornisce alcuni suggerimenti utili e consigli approfonditi da parte di coltivatori più esperti.

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Topping / FIMing: 2-9 piante per m2

Fimming and topping cannabis

Un modo per aumentare la crescita laterale di una pianta di cannabis è quello di toppare o “fimmare” la pianta. Questo significa tagliare la punta principale della pianta, la quale, alla perdita del suo punto di crescita principale, risponde producendo dei rami laterali. Dopo la cimatura, la punta principale viene sostituita da due vigorosi rami laterali.

Con la tecnica ‘FIM’, la speranza è di produrre più di due rami laterali, magari anche 4 o 6, ma sappiate che questa è una tecnica notoriamente difficile da padroneggiare per molte persone. Una volta che la punta di crescita principale (cioè l'”apice”) della pianta di cannabis è stata rimossa, la crescita verticale si riduce e quella laterale aumenta.

Le genetiche di cannabis che avrebbero prodotto delle piante alte e snelle produrranno delle piante più corte e più cespugliose dopo la cimatura. Per alcuni coltivatori questo sta a significare che uno spazio di coltivazione di 1m x 1m potrebbe essere riempito con una quantità inferiore di piante. La dimensione dei vasi delle piante, come sempre, giocherà un ruolo importante nel dettare la dimensione finale della pianta, così come il tipo e la potenza delle luci di coltivazione.

Un vantaggio del topping e del fimming è che si può realizzare un’estremità delle piante più piatta e livellata, dove tutti i fiori sono pressoché equidistanti dalla fonte di luce. Questo massimizza l’efficienza finale in quanto una quantità maggiore di fiori riesce a prosperare grazie al livello di luce ottimizzato.

Sia che coltiviate dei semi di cannabis autofiorenti o dei semi femminizzati, potete utilizzare topping e fimming. In questo modo il vostro raccolto avrà un numero inferiore di piante, infatti sia topping che fimming sono in grado di farvi risparmiare denaro, poiché avrete bisogno di comprare meno semi di cannabis rispetto ad una coltivazione SOG, per esempio.

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Per chi è curioso di sapere qualcosa in più sui pro e sui contro del topping delle piante autofiorenti, il blog che segue è una lettura essenziale.

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LST: 1-4 piante per m2

LST cannabis plants

LST è quella tecnica di coltivazione della cannabis che utilizza un metodo di training a basso stress, come legare i rami con una corda. A volte viene combinata al metodo SCROG o con il topping.

Il principio che sta alla base della tecnica LST è quello di evitare che la fioritura principale sovrasti il resto della pianta, costringendo i rami più bassi ad accettare un’intensità di luce ridotta. Andando a legare la fioritura principale, si ottiene un’estremità delle piante più piatta e più uniforme, dove (in teoria) una quantità maggiore di fiori crescono nello “sweet spot” ottimale massimizzando il livello e la qualità della luce.

Il risultato per il coltivatore può essere un aumento significativo della resa per pianta e un migliore utilizzo della grow-room. L’aspetto negativo è che il coltivatore deve tollerare una notevole quantità di lavoro extra all’interno della sua grow-room. Potete utilizzare la tecnica LST sia che coltiviate dei semi autofiorenti che dei semi femminizzati foto-dipendenti.

In un box da coltivazione di 1 m x 1 m si possono coltivare da 1 a 4 piante di cannabis con il metodo LST, a seconda della genetica, del periodo di crescita vegetativa ecc. Per un’immersione profonda da veri esperti di LST, vi consigliamo di leggere la seguente recensione.

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SCROG: 1-4 piante per m2

SCROG cannabis

Lo SCROG (ovvero Screen of green) è un’altra tecnica di coltivazione della cannabis molto popolare e viene usata da molti coltivatori per massimizzare la loro resa e prevede l’utilizzo di uno schermo di rete metallica di circa 5 cm quadrati.

Tali reti sono disponibili in rotoli o in fogli in moltissimi negozi di edilizia o centri di bricolage e possono essere ri-utilizzati anno dopo anno. Man mano che la pianta cresce, i rami vengono intrecciati attraverso questa rete, oppure vengono legati ad essa con delle fascette. In questo modo si crea una sommità delle piante densa e piatta e sarete certi che i vostri fiori siano tutti equidistanti dalla luce di coltivazione con un livello di intensità luminosa ottimizzato.

Il risultato può essere un serio aumento della resa del vostro box, specialmente quando si usano dei semi di cannabis ad alta produzione. Alcune coltivazioni SCROG crescono con uno schermo piatto, mentre altre modellano lo schermo SCROG “da stadio” dove possiamo vedere i lati dello schermo che vengono sollevati verso l’alto.

Le coltivazioni “a stadio” sono popolari tra gli scroggers che usano una potente fonte di luce puntiforme (come un HPS da 1000W). I lati rialzati dello schermo permettono alle fioriture sui bordi di ricevere la loro giusta quantità di luce.

L’unico aspetto negativo del metodo SCROG è che viene richiesta una certa pianificazione con una piccola manutenzione quotidiana. Tuttavia, molti specialisti di SCROG raccontano che una volta presa dimestichezza con questa routine, è un metodo davvero facile e diretto. Qui sotto trovate la guida di Dutch Passion sulla coltivazione SCROG, ricca di dettagli utili e di consigli pratici da un vero maestro dello SCROG!

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SCROG e SOG sono due tra le tecniche di coltivazione più comuni utilizzate dai coltivatori che mirano a massimizzare la resa nel loro spazio di coltivazione. Entrambe queste tecniche contrastanti funzionano bene, nonostante il diverso approccio al numero di piante, alle dimensioni dei vasi e alla lunghezza del periodo di crescita vegetativa. Se volete vedere un confronto approfondito tra i due metodi SOG e SCROG, allora la guida qui di seguito potrebbe rivelarsi una lettura utile.

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Mainlining: 1-4 piante per m2

Mainlining cannabis

Il mainlining è una tecnica di coltivazione della cannabis ibrida che combina i principi di topping, SCROG, lollypopping (rimozione dei rami inferiori) e LST. Le piante di cannabis spesso vengono cimate intorno al terzo nodo andando a rimuovere i rami inferiori.

Le piante possono essere toppate una seconda e anche una terza volta al fine di produrre delle cole multiple e una sommità di fiori piuttosto piatta. Se viene fatto bene, potete riempire rapidamente il vostro spazio di coltivazione, non importa quante cole, quali sono le dimensioni dei vostri vasi, e quali luci da coltivazione utilizzerete. Se state coltivando in uno spazio di coltivazione di 1m x 1m, potreste inserire anche solo 1-4 piante principali.

Quando coltivate partendo da semi di cannabis femminizzati fotoperiodici, se date loro un lungo periodo di crescita vegetativa potrete produrre delle piante più grandi che riempiono rapidamente il vostro spazio di coltivazione. I critici del mainlining sostengono che si tratta di un metodo di coltivazione della cannabis un po’ troppo sofisticato e complicato, che richiede impegno e che potrebbe non essere adatto ai coltivatori meno esperti. Ma se vi piace osservare il processo di fioritura e amate vedere tantissimi fiori di cannabis, allora il mainlining potrebbe fare al caso vostro.

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Fare meno potrebbe rivelarsi meglio nell’ambito della cannabis

Non ci sono regole precise sul numero “migliore” di piante da coltivare in un box o in uno spazio di coltivazione di 1m x 1m. Ci sono tantissimi approcci diversi alla coltivazione della cannabis (e così tanti tipi diversi di semi di cannabis) e dovrebbe essere chiaro che ci sono diverse tecniche di coltivazione disponibili a seconda delle preferenze e dello stile del coltivatore.

I coltivatori più esperti si sentono abbastanza a loro agio con tutte le tecniche discusse qui sopra, infatti, intercambiano i diversi metodi di coltivazione a seconda della genetica che stanno coltivando. Alcune persone si adattano rapidamente alla nuova esigenza di prendersi cura, per esempio, di un grande numero di piante coltivate in SOG in uno spazio più piccolo, ma altri potrebbero ritenerlo un peso e un’esperienza di coltivazione poco piacevole.

Ai coltivatori meno esperti viene ricordato che a volte fare meno potrebbe rivelarsi la strategia migliore quando si tratta di coltivazione della cannabis. Mantenere le cose più semplici, avendo meno piante di cui prendersi cura con uno spazio di coltivazione meno angusto, potrebbe essere la ricetta vincente per i coltivatori principianti, dando loro il tempo di acquisire fiducia ed esperienza prima di affrontare qualche metodo di coltivazione più complicato.

Il tutto per consentire un migliore controllo e delle condizioni più gestibili, soprattutto per coloro che hanno coltivato solamente poche altre volte in precedenza. I coltivatori di cannabis novelli, che hanno uno spazio di coltivazione di 1 m x 1 m raccontano che un approccio più semplice sia quello di coltivare 3 o 4 autofiorenti, all’interno di vasi da 20 litri in un terriccio organico, senza alcuna tecnica di coltivazione, permettendo alle autofiorenti di crescere in maniera naturale.

Usando le sostanze nutritive organiche a lento rilascio come quelle di BioTabs avrete bisogno di aggiungere solo la giusta quantità di acqua durante la coltivazione, mantenendola il più semplice possibile.

I coltivatori più esperti non si preoccupano di allestire una coltivazione con metodo SCROG o LST. Capite bene quali sono le vostre capacità e limitazioni e ponetevi degli obiettivi realistici fino a quando la vostra esperienza non verrà migliorata. Gran parte di questa recensione ha parlato dei modi per massimizzare le rese, ma ricordate anche che molti coltivatori autosufficienti ritengono che la qualità sia altrettanto importante, anzi forse di più. Comprate i semi di cannabis della migliore qualità possibile e godetevi la vostra prossima coltivazione di cannabis!

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