Come raccogliere, essiccare e conciare la cannabis outdoor

Dutch Passion cannabis seeds guerilla grow in temperate climate

Coltivare cannabis outdoor è probabilmente il modo più economico per coltivarsi la propria pianta. Tutto ciò che vi serve è qualche seme di cannabis outdoor di buona qualità, un luogo soleggiato e riparato ed un terreno di buona qualità. Se necessario, potete sempre integrare il terreno con compost e fertilizzanti di alta qualità. Non è necessario vivere dove il clima è caldo e tropicale per poter coltivare cannabis outdoor di ottima qualità.

I semi autofiorenti top quality crescono dal seme al raccolto outdoor in 100 giorni circa (indoor sono ancora più veloci). Anche chi vive dove le estati sono brevi riesce a trovare una finestra temporale di 3 mesi per coltivare e raccogliere i semi autofiorenti outdoor. Ma quali sono i modi migliori per raccogliere, essiccare e conciare la cannabis coltivata outdoor? Continuate a leggere per avere i consigli dei nostri esperti.

Raccogliere le piante di cannabis coltivate outdoor autofiorenti vs femminizzate

Feminised vs autoflower cannabis seeds growing outdoor

In generale, le piante autofiorenti impiegano circa 100 giorni dal seme al raccolto outdoor (indoor, in condizioni ottimali, si avvicinano ai 75 giorni). Ciò significa che chi vive dove il clima è caldo riesce ad ottenere 2 (o addirittura 3) raccolti outdoor successivi di autofiorenti all’anno. Questo è uno dei motivi per cui i semi autofiorenti sono diventati così popolari tra i coltivatori outdoor.

I semi femminizzati outdoor spesso hanno un ciclo di vita di 5-6 mesi. È più lungo del ciclo di vita di un autofiorente, ma i coltivatori solitamente vengono ricompensati da raccolti decisamente più abbondanti rispetto a quelli prodotti dalle piante autofiorenti più piccole. Tuttavia, a meno che non viviate vicino alle latitudini equatoriali, potete coltivare solo una coltivazione fotoperiodica outdoor all’anno.

Ricordate che alcuni coltivatori di semi femminizzati fotoperiodici forzano artificialmente la produttività delle loro piante quando coltivano in serre dotate di tende oscuranti. Ciò consente ai coltivatori di “forzare” una fioritura precoce e di creare un ciclo di coltivazione (e di raccolto) più rapido, manipolando manualmente le condizioni di luce impostandole a 12/12. Anche chi coltiva sul balcone spesso utilizza questa tecnica.

Quando raccogliere la cannabis in base all’aspetto dei tricomi

Amber, milky, clear trichomes macro

Molti coltivatori esaminano il colore delle ghiandole di resina dei tricomi per monitorare la transizione da chiaro, torbido, fino ad ambrato. Questa tecnica funziona bene sia per le varietà autofiorenti che per quelle tradizionali fotoperiodiche.

Molti coltivatori acquistano una piccola lente d’ingrandimento (a volte nota come lente da gioielliere) per avere un giudizio preciso sull’aspetto effettivo dei tricomi. Inoltre è possibile acquistare un microscopio digitale sofisticato che fa un lavoro ottimale e preciso nel mostrare l’aspetto dei tricomi.

Tricomi chiari

La cannabis raccolta con i tricomi più chiari e incolori tende ad avere un high vivace, edificante ed energico. Tuttavia, i livelli di THC potrebbero non aver raggiunto l’apice e le cime potrebbero non aver terminato la loro crescita completamente. La maggior parte dei coltivatori outdoor preferisce aspettare un po’ più di tempo, perché in questo modo si ottengono dei raccolti più abbondanti ed un’erba leggermente più forte.

Tricomi torbidi

Aspettare che i tricomi chiari passino ad una colorazione più torbida/lattiginosa permette alle cime di aumentare il loro peso. Inoltre, consente di aumentare il contenuto di THC e la copertura di resina, il che significa cime più potenti. Molti coltivatori preferiscono raccogliere la cannabis quando i tricomi sono per lo più torbidi. Potreste notare che a questo punto alcuni tricomi iniziano a mostrare un colore ambrato.

Tricomi ambrati/rossi

Se lasciate le vostre cime ancora un’altra settimana o due noterete che un numero sempre maggiore di tricomi sono passati da nebulosi/lattiginosi ad ambrati o rossi. Alcuni coltivatori preferiscono raccogliere a questo punto, ritenendo che la cannabis abbia un effetto più narcotico e pesante. Alcuni ritengono che una maggioranza di tricomi rossi rappresenti un raccolto anche troppo maturo, mentre altri coltivatori li preferiscono così, ad esempio i coltivatori di marijuana terapeutica che ricercano un effetto corporeo decisamente forte con una buona qualità di induzione del sonno.

Correlato:
Cosa sono i tricomi della cannabis e come influiscono sul fumo?

Quando raccogliere la cannabis outdoor cannabis in base al colore dei pistilli (peli)

Glueberry OG amber trichomes ripe cannabis flowers resin glands pistils

Oltre a considerare l’aspetto dei tricomi, molti coltivatori di cannabis controllano anche il colore dei pistilli, i peletti che escono dalle cime. Inizialmente i pistilli tendono ad essere bianchi. Quando iniziano a diventare sempre più marroni, è l’indicatore che la pianta si sta avvicinando al raccolto.

50% di pistilli marroni

La cannabis si sta avvicinando al raccolto anche se molti pistilli sono ancora di colore bianco, i coltivatori spesso aspettano qualche altra settimana prima di raccogliere.

70% di pistilli marroni

A questo punto la maggior parte dei pistilli, ma non ancora tutti, sono marroni. Per molti coltivatori questo rappresenta un buon momento per il raccolto.

80-90%+ di pistilli marroni

Alcuni coltivatori ritengono che questo rappresenti il momento per un raccolto di cannabis maturo, dagli effetti più pesanti e narcotici. Ci sono coltivatori che considerano queste cime un po’ troppo mature, mentre altri ritengono che il tempo di fioritura extra valga tutta la pena di essere aspettato. Ma ci teniamo a precisare che tutti noi abbiamo un sistema endocannabinoide unico che risponde in modo diverso alla cannabis.

Una delle grandi gioie di coltivarsi i propri semi di cannabis è che sarete voi (e non un coltivatore/rivenditore sconosciuto) a decidere con precisione quando raccogliere la cannabis per ottenere la massima soddisfazione personale. Alcuni consumatori di cannabis hanno una forte preferenza per alcuni ceppi specifici che sono stati coltivati ad un livello di maturazione perfetto per loro.

Pistilli 100% marroni

La maggior parte dei coltivatori considera un raccolto troppo maturo quando tutti i pistilli sono tutti marroni, ma c’è una minoranza di coltivatori che non è d’accordo.

La prossima volta che coltivate dei semi di cannabis, provate a prelevare (ed essiccare) le vostre cime a diversi livelli di maturazione e confrontate gli effetti che ne derivano. Potreste sorprendervi nello scoprire di avere una chiara preferenza che influenza il momento del raccolto per le future coltivazioni di cannabis.

Quando raccogliere il vostro raccolto outdoor in base alla genetica sativa vs indica

Indica vs Sativa cannabis seed genetics

Se conoscete la genetica di cannabis contenuta nei ceppi che volete coltivare, sarete in grado di stimare il tempo approssimativo del raccolto. Molto dipende dalla latitudine in cui coltivate e dalle condizioni climatiche specifiche che si verificano durante la coltivazione. In generale, però, le genetiche indica tendono a raggiungere la maturità più velocemente rispetto alle genetiche sativa o haze.

Nell’emisfero settentrionale, le varietà Haze con una fioritura tardiva potrebbero non essere pronte per il raccolto fino a novembre inoltrato, quindi per i coltivatori che vivono nel nord Europa diventa semplicemente troppo tardi per una coltivazione outdoor. Sapere quali varietà outdoor crescono bene nelle vostre condizioni di coltivazione fa parte dell’abilità del coltivatore di cannabis esperto.

Correlato:
Cannabis indica vs sativa. Origini, usi ed effetti

Essiccare le cime di cannabis coltivate outdoor

Power Plant huge cannabis harvest drying

Qual è la temperatura ideale per essiccare la cannabis?

La temperatura ideale di una stanza per l’essiccazione della cannabis va dai 18 ai 22 gradi Celsius con un’umidità compresa tra il 50% e il 60%. La temperatura e l’umidità ottimali per una stanza di essiccazione sono determinate dalle preferenze del coltivatore e dalla sperimentazione.

Ricordate che più alte sono le temperature, più velocemente si seccano le cime, regalandovi fiori croccanti all’esterno ma ancora umidi all’interno. Le temperature elevate, inoltre, potrebbero indurre un’importante perdita di terpeni, con il risultato di un’erba dal sapore di fieno.

Essiccare le piante di cannabis coltivate outdoor richiede un’attenta pianificazione. Se intendete essiccarle all’aperto, avrete bisogno di un clima caldo e asciutto, ma potrebbe essere difficile da garantire in autunno, poiché il clima spesso diventa più fresco e umido. Ecco perché molti coltivatori outdoor investono in attrezzature specializzate per l’essiccazione in casa.

Se coltivate cannabis outdoor in collina o in campagna, probabilmente sarete abituati a tagliare le piante e a mettere i rami e le cime più pesanti all’interno di grandi sacchi sigillati da trasportare a casa. Potrebbe rivelarsi un viaggio nervoso, poiché l’erba appena raccolta ha un odore molto forte. Rispettate i limiti di velocità e non attirate l’attenzione durante il viaggio di ritorno!

Una volta che le cime e i rami sono a casa, potete iniziare il processo di essiccazione. Anche se non avete mai coltivato cannabis indoor, molti coltivatori outdoor acquistano un piccolo box e qualche stendino per essiccare le cime. Alcuni appendono i rami più grandi a degli appendiabiti o a un pezzo di corda sospeso in cima al box di coltivazione. Per eliminare gli odori è necessario un ventilatore ad estrazione oltre ad un filtro al carbone. Essiccare un raccolto di cannabis outdoor senza protezione dagli odori è sempre tremendamente rischioso quando ci sono persone nelle vicinanze.

Spesso le cime impiegano almeno una settimana per essiccarsi. Un consiglio per l’essiccazione è quello di iniziare con un’umidità del 60% i primi giorni, scendendo lentamente al 55% per qualche giorno. Dopo 7-10 giorni (al massimo) potete impostare il deumidificatore al 50% per asciugare ulteriormente le cime.

Non appena i rami iniziano a spezzarsi (o quasi), siete certi che le cime su quei rami sono quasi pronte per essere messe nei vasetti per la concia. Tenete presente che le cime e i fiori più grandi potrebbero impiegare qualche giorno in più per essiccare.

Le cime che avevano un colore verde brillante al momento del raccolto spesso sbiadiscono in un aspetto più pallido e meno vivace dopo l’essiccazione. Spesso si possono notare colorazioni più tendenti al marrone e forse anche qualche sfumatura blu o rossa man mano che l’essiccazione e la concia procedono.

Correlato:
Il modo migliore per essiccare e curare la cannabis

Il trimming delle cime di cannabis coltivate outdoor

Auto Mazar post-harvest trimming

Alcuni coltivatori non aspettano che le cime siano secche prima di trimmare il materiale fogliare in eccesso. Di solito, dopo circa una settimana di essiccazione, le cime vengono considerate sufficientemente secche per poter pensare di metterle via ed iniziare il processo di concia. In genere, questo è il momento in cui i rami sono sufficientemente secchi da poter essere spezzati.

L’unico problema di aspettare che le cime diventino secche è che si potrebbero perdere alcuni tricomi quando le tagliate, per questo motivo, molti coltivatori preferiscono provare a tagliare le cime appena raccolte, o poco dopo.

I guanti di gomma aiutano a mantenere le dita pulite e vi raccomandiamo assolutamente un buon paio di forbici (o forbici da taglio). Di tanto in tanto, potrebbe essere necessario raschiare l’hashish dalle lame delle forbici e conservarlo per un joint post raccolta. Il materiale fogliare tagliato può essere congelato e utilizzato per produrre hashish o concentrati di cannabis.

Consigli sul trimming per risparmiare tempo e denaro

Trimmare le cime di cannabis coltivate outdoor potrebbe essere uno dei lavori più impegnativi e (per alcuni) meno piacevoli, soprattutto se si tratta di un mega-raccolto. A parte le persone che sono benedette da un clima esterno prevalentemente secco e caldo, la maggior parte dei coltivatori essicca e concia il proprio raccolto outdoor al chiuso, il che permette ai coltivatori di avere il massimo controllo necessario per ottenere cime essiccate e conciate di qualità superiore.

Alcuni coltivatori outdoor effettuano un primo trimming in loco, all’aperto, dove raccolgono la pianta. I rami e i fiori vengono rimossi e le foglie a ventaglio più grandi vengono eliminate. I fiori vengono riposti in un luogo di essiccazione al chiuso (di solito dentro sacchetti sigillati per il controllo degli odori) dove si può procedere al trimming finale.

I coltivatori più esperti utilizzano le cesoie a molla appositamente progettate per facilitare il lavoro e ridurre le vesciche sulle dita rispetto alle forbici normali. Altri, come ad esempio i coltivatori commerciali, usano tosatrici automatiche alimentate elettricamente che tolgono la pressione dalle dita e “tagliano” automaticamente. Per usarle correttamente è necessario un discreto grado di esperienza.

Chi ha una grande quantità di cime da tagliare può acquistare le macchine automatiche per il trimming (utilizzate anche dai coltivatori di cannabis commerciali indoor) per rimuovere delicatamente il materiale fogliare sporgente dalle cime. Sebbene non risultino pulite come le migliori cime trimmate a mano, sono un enorme risparmio di manodopera per i produttori di massa.

L’automazione e la quantità di attrezzatura utilizzata da un coltivatore dipende dall’impegno di tempo richiesto dalle dimensioni del suo raccolto. Alcuni coltivatori si divertono a potare le loro piante (soprattutto se si tratta solo di 4-5 piante), altri non sopportano la monotonia di questa operazione quando si hanno un gran numero di piante. La maggior parte dei coltivatori domestici ritiene che un paio di forbici di buona qualità aiutino a rendere il lavoro di trimming molto più semplice. Investire in un paio di forbici è un consiglio fondamentale e altamente raccomandato se state ancora usando le forbici da cucina per tagliare le cime.

Trimming a secco vs umido per la vostra coltivazione di cannabis outdoor

Amsterdam Amnesia trimmed buds and hash by DogDoctorOfficial

Ogni coltivatore outdoor ha le proprie circostanze e situazioni da gestire. Chi coltiva sul proprio terreno, o nelle vicinanze, ritiene più facile e privo di rischi tagliare le piante, metterle in sacchetti di plastica sigillati (se necessario) e portarle dentro casa per trimmarle.

Per chi coltiva in guerrilla ad una certa distanza da casa i rischi possono essere maggiori. Normalmente preferisce cercare di completare la maggior parte del trimming “sul campo”, in modo da dover portare esclusivamente le cime senza i rami e gli steli. Una volta che le piante sono state abbattute, bisogna prendere una delle decisioni finali della coltivazione. Tagliare le cime mentre sono ancora umide? Oppure lasciarle prima asciugare e poi spuntarle?

Ogni opzione ha i suoi pro e contro.

I vantaggi di trimmare le cime di cannabis quando sono ancora umide

Anche se risultano appiccicose e difficili da maneggiare, molti coltivatori preferiscono tagliare le cime quando sono ancora fresche e umide. A tal proposito, vi consigliamo di utilizzare un paio di forbici appositamente progettate. Il lavoro potrebbe sembrare noiosamente lento, mentre si rimuovono gradualmente le foglie e si tagliano via. Occasionalmente sarà necessario rimuovere l’hashish che si accumula sulle cesoie: tenetelo da parte per un joint di festeggiamento quando il lavoro è finito.

Uno dei principali vantaggi del trim con le cime di cannabis umide è che è meno probabile che si stacchino e rimuovano nuvole di tricomi. Se vi è mai capitato di trimmare come già essiccate, conoscete bene il senso di delusione che si prova nel vedere la polvere di tricomi che cade durante la spuntatura.

I vantaggi di trimmare le cime di cannabis a secco

Il processo di trimming sulle cime già secche spesso sembra meno complicato e meno impegnativo. Vi permette di tagliare il materiale fogliare indesiderato dalle vostre cime un po’ più velocemente di quanto potreste fare con le cime fresche, più appiccicose e umide. L’area di taglio, però, si riempie rapidamente di una polvere di tricomi, poiché le cime e le foglie secche si liberano di alcuni tricomi durante il processo. Si tratta di materiale di buona qualità da utilizzare per estrazioni e concentrati di cannabis ed è un gran peccato buttarlo via.

Alcuni coltivatori ritengono che il trimming a secco riduce leggermente la potenza delle cime a causa dell’inevitabile perdita di tricomi. Sebbene sia possibile produrre cime essiccate e conciate di buona qualità sia dalle cime tagliate quando sono ancora umide che dalle cime tagliate a secco, molti coltivatori esperti preferiscono il taglio a umido a mano.

É vero che può richiedere più tempo e molti guanti di gomma, ma il trimming a umido assicura che le cime vengano trimmate perfettamente ed entrino nel processo di essiccazione più rapidamente. Ciò significa una minore manipolazione manuale delle cime in seguito, quando saranno secche. I coltivatori esperti ritengono che i piccoli accorgimenti come questo assicurano una qualità ottimale delle cime.

Concia e stoccaggio del raccolto di cannabis outdoor

Auto Brooklyn Sunrise cannabis buds curing in a jar

Per la concia e la conservazione delle cime di cannabis coltivate outdoor si utilizza esattamente lo stesso processo utilizzato usato per la cannabis indoor. Se avete essiccato bene la vostra cannabis (senza farla seccare troppo e perdere i deliziosi terpeni), siete pronti a conciare le vostre cime.

La concia è il lento processo di rimozione degli ultimi residui di umidità che permette alle cime di raggiungere uno stato di conservazione tale da durare per mesi o anni. Durante questo processo l’aroma si intensifica producendo sapori e aromi mozzafiato. Un ottimo profilo terpenico non solo rende deliziose le vostre cime, ma può anche modulare il tipo di high che andrete a provare.

Quando le cime di cannabis raggiungono la fase di concia, hanno perso la maggior parte, ma non ancora tutta, la loro umidità. La fase di concia finale è l’ultima, forse la più importante per gli amanti della cannabis. La maggior parte dei coltivatori usa i barattoli di vetro. I contenitori di plastica sono meno utilizzati perché potrebbero ammorbidirsi o scolorirsi a causa della resina appiccicosa. Bisogna mettere le cime ben tagliate dentro i barattoli di vetro lasciando un centimetro o due in cima al barattolo. In seguito i vasetti vengono sigillati e lasciati al buio.

Vi consigliamo poi di aprire i contenitori di tanto in tanto, una o due volte al giorno, per far uscire l’umidità. Alcuni chiamano questa operazione “far ruttare” i vasetti. Due o tre settimane sono considerate un tempo di concia minimo. Molti intenditori preferiscono aspettare di più, ritenendo che il processo sia completo dopo circa 1-2 mesi. Quando fumate le cime conciate correttamente sentirete un gusto pulito, senza sapore di “clorofilla”.

Una volta che le cime sono conciate completamente, è preferibile conservarle in un congelatore per preservare completamente la potenza e garantire che non si degradino. Non conservate mai le vostre cime in un ambiente dalla temperatura elevata (ad esempio, in una soffitta calda) se desiderate una conservazione ottimale a lungo termine.

Correlato:
Tutto ciò che c’è da sapere sui terpeni della cannabis

Controllo finale del processo di concia della cannabis con le confezioni anti-umidità Boveda o Integra

Master Kush by Antonio dried flowers cured weed jars nugs nugshot resin trichomes indica strain potent

Dopo aver acquistato i migliori semi di cannabis e averli coltivati al meglio delle vostre possibilità, l’ultima cosa che volete è aprire i vostri barattoli e scoprire che i buds sono ammuffiti perché non erano sufficientemente asciutti.

Allo stesso modo, non volete aprire il vostro barattolo pieno di preziosi buds e scoprire che sono troppo secchi e croccanti, con un sapore e un aroma scadenti, come se le vostre cime fossero di bassa qualità o troppo vecchie, con un effetto duro quando vengono vaporizzate o fumate.

Quando aprite i vostri barattoli volete vedere e sentire cime dalla qualità superiore, con una potenza ottimizzata, un aroma ben curato ed un gusto delizioso. Un modo per raggiungere questo obiettivo è quello di utilizzare le bustine per il controllo dell’umidità di aziende come Boveda o Integra.

Queste bustine rilasciano umidità se le cime sono troppo secche o la assorbono se sono umide. È possibile scegliere diversi prodotti di queste aziende. Di Boveda consigliamo le bustine “58% di umidità”. Da Integra consigliamo le bustine “55% di umidità”.

FAQ sui raccolti di cannabis outdoor

Se non avete mai coltivato cannabis outdoor, allora è qualcosa che dovreste provare. I costi della coltivazione di cannabis outdoor sono di gran lunga inferiori a quelli della coltivazione indoor. Non avrete bisogno di luci di coltivazione e non dovrete nemmeno pagare i costi energetici. Se siete preoccupati per la vostra impronta di carbonio, la coltivazione outdoor ha moltissimi vantaggi attrattivi. Anche i coltivatori che vivono alle latitudini estreme del nord e del sud sono in grado di coltivare i semi autofiorenti outdoor nonostante le estati più brevi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Compila questo campo
Compila questo campo
Inserisci un indirizzo email valido.
Devi accettare i termini per procedere

Menu